venerdì 11 ottobre 2013

IL VAJONT DI PAOLINI A MEZZANOTTE: STUPIDITÀ O PREMEDITAZIONE?

di Roberto Pivato


Mercoledì sera rientro a casa a mezzanotte. Mi concedo un po’ di tv e, con mia sorpresa e piacere, scopro che su Raidue trasmettono lo spettacolo di Marco Paolini dedicato al Vajont (andato in onda originariamente in RAI nel 1997, direttamente dalla diga). 
Rimango rapito dalla bravura dell’attore e dalla bellezza dello spettacolo stesso e così, quando termina e me ne vado a letto, sono le 2.30. Poco male mi dico: ne è valsa la pena. Il mattino dopo mi sveglio e d’improvviso mi vien da pensare: ma perché hanno mandato in onda un programma così interessante ed educativo a mezzanotte? 
In sovraimpressione compariva pure la dicitura: documento straordinario. 
Talmente straordinario da non meritare una prima serata evidentemente. 
Chi avesse voluto vederselo per intero come me avrebbe dovuto coricarsi molto tardi. Ora, in mezzo ai tanti servizi triti e ritriti dei tg su questa tragedia, alle parole vuote dei politici, agli inutili minuti di silenzio, alle patetiche polemiche e agli stomachevoli confronti con quanto accaduto a Lampedusa, alle consuete strumentalizzazioni mediatiche e politiche della vicenda, lo spettacolo di Paolini mi sembrava una delle poche testimonianze degne di essere ascoltate su quei lontani avvenimenti. 
Allora perché trasmetterlo ad un orario impossibile? Mi si dirà: vabbè, ma se uno vuole vedersi lo spettacolo si può comprare il dvd, se lo poteva registrare o meglio ancora lo può cercare comodamente su youtube. 
D’accordo, tutto giustissimo, ma: a parte il fatto che c’è anche chi i mezzi informatici non può o non li sa usare, poi la tv di stato in ogni caso si presuma debba offrire un servizio ai cittadini, e di qualità ci si augura. 

Mandare in onda a tarda notte uno spettacolo così bello a me non pare offrire un servizio di qualità. In tal modo la mia malafede si mette in moto e partorisce un’ipotesi: e se avessero consapevolmente inserito a mezzanotte Paolini? Magari il documento era sì straordinario, ma pure un po’ scomodo (visto che si fanno anche parecchi nomi e cognomi di persone direttamente coinvolte nella tragedia). 
Rimango col dubbio, ma anche con l’adagio in testa: a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci s’azzecca.

Nessun commento:

Posta un commento