mercoledì 28 maggio 2014

ANCORA MULINO BIANCO

di Beniamino Fortunato



I NUMERI

I risultati delle comunali di Domenica 25 Maggio dicono che Carmignano continuerà ad essere amministrata dagli uomini affermativi e dalle donne affermative, passati da "Carmignano Positiva" del 2009 a "Sì Carmignano" del 2014, il cognome del Sindaco invece passerà da quello di Carolo a quello di Bolis. 
Per loro 2875 preferenze. 58 in più di 5 anni prima.
Al secondo e ultimo posto gli uomini e le donne di Carmignano Cambia Verso, lista civica dai non celati riferimenti progressisti che porta a casa 1503 preferenze. 538 in più della lista di area progressista di 5 anni prima.
In mezzo due liste candidate in meno, 5 punti percentuali di astensionismo in più che traducendo sono -255 schede dal 2009 al 2014.


L'ANTEFATTO

La campagna elettorale che ha preceduto questi numeri è stata una macchina del tempo che ha riportato alla mente battaglie da prima repubblica tra un polo di centro fagocitante e una sinistra rigorosa. 
Riconoscibilissime entrambe, ben distinte tra loro per stile comunicativo, idea di sviluppo territoriale, strategie di raccolta del consenso tra i paesani e mezzi economici in gioco.


L'OPINIONE

Ha vinto il Mulino Bianco.
Ha vinto chi è riuscito a far credere che i biscotti li fa Banderas in una campagna incontaminata tra le galline più intelligenti del mondo.
Continueremo a mangiare i biscotti che crediamo faccia Banderas che sono belli, sono tutti uguali e non fanno nemmeno schifo.
Ma hai mai assaggiato i biscotti che fa (davvero) mia zia? Alcuni vengono senza il buco, le uova con cui le fa vengono dal culo della gallina e mia zia te li serve in un canovaccio sgualcito. 
Però da quando li ho assaggiati io non ho più voluto avvicinarmi ad un taralluccio.


E SOPRATTUTTO

Papa Francesco si sarà meritato almeno un assessorato?  

martedì 20 maggio 2014

IL SEMINO BUSINESS, AGRICOLTURA E TECNOLOGIA (?)

di Fabio Marcolongo



Ti danno un semìno. Tutti abbiamo un’idea di com’è fatto un semìno, no? Chi, almeno una volta, non ha preso in mano un seme, per esempio un seme di zucca. Circa un centimetro, piatto, ruvido, bianco, leggero leggero...
Beh, questo semìno è diverso: intanto sembra di metallo, è liscio e freddo al tatto. Poi è spigoloso, un rettangolo, anzi un parallepipedo di circa 6-7 millimetri di lunghezza. E infine il suo peso. Hai presente quando fai per sollevare qualcosa che ti aspetti sia pesante e poi invece... ecco, una bicicletta in carbonio. Tu vai lì (non sai che è di carbonio) ti fai un’idea del peso rispetto alle dimensioni e alla tua “esperienza mentale” di altre bici che hai sollevato in passato. Poi la prendi, la alzi... leggerissima! E ti senti forte come Bud Spencer. Quello che ti frega è l’aspettativa, come sempre, nella vita.
Bene, il semìno di cui ti sto parlando è l’opposto dell’esempio della bicicletta: tu ti aspetti che sia leggero, fai per prenderlo in mano e non riesci a crederci: pesa un sacco! Tre chili! Un semìno così piccolo, neanche un centimetro... tre chili!
A fatica lo sollevo, tra l’indice e il pollice. Mi viene voglia di assaggiarlo, lo sfioro con la lingua... bleah... lo stesso retrogusto di “ferro bagnato” che ti si appiccica al fondo della gola quando viaggi in treno in una giornata di pioggia. Schifato lo riappoggio sulla scrivania insieme ai suoi fratellini: ce ne sono di blu e di arancioni. Altri hanno delle forme diverse, irregolari con una specie di “gambo” e sono neri: il modello “Cuculo Mimetico”. I peggiori.

Il direttore commerciale della ditta è seduto di fronte a me. Gli chiedo: ≪Mi rispiega come si coltiva?≫. ≪Con piacere! É molto semplice: fai una gettata di cemento di circa 50 centimetri per 40, dentro ci inserisci questo semìno, e il giorno successivo nasce il baracchino. Bello, alto circa un metro, un metro e dieci. Abbiamo semìni di due qualità: quelli che costano poco, quelli “matti”, che nascono senza il “frutto”, e quelli più cari, che il “frutto” ce l’hanno già: una macchina fotografica da 20,1 Megapixel. Volendo fa anche i video in Full-HD, 1080p a 50 fotogrammi al secondo! Qui a Carmignano avete acquistato il modello “Start&Stop”, quello arancione con il led lampeggiante≫.
Di fronte alla mia meraviglia, da bravo venditore, quell’ometto calvo e tondo, non perde occasione per esaltare le caratteristiche dei suoi prodotti con una (discutibile) battuta di repertorio: ≪Probabilmente, lei ora si starà chiedendo che senso ha piantare tanti baracchini vuoti lungo le strade. Le rispondo subito: servono per “seminare il dubbio” tra gli automobilisti che non sanno se verranno “beccati” oppure no! Hahaha... “seminare”... l’ha capita?≫. Io non reagisco, incredulo, continuo a fissare quei semìni sopra al tavolo. Lui ripete ancora una volta la parola “seminare” facendo il “gesto delle virgolette” con indice e il medio di entrambe le mani piegati “ad uncino”, all’altezza dei miei occhi. Poi riprende il suo monologo: ≪Gli altri, quelli buoni, quelli più costosi, invece servono per... “seminare il panico” tra gli automobilisti... hahaha...≫. Ripete la parola “seminare” e anche il “gesto delle virgolette”. Forzo un sorriso, lo ringrazio per la disponibilità e ci mettiamo d’accordo sui dettagli per lo storyboard dell’animazione video che andrò a realizzare.


Che strana giornata. Tornando a casa imbocco via San Pio X e vedo un signore in mezzo alla strada, immobile, pietrificato, con lo sguardo perso nel vuoto. Mi fermo e gli chiedo: ≪Tutto a posto? Le consiglierei di spostarsi, di mettersi lì, sul ciglio...≫. Ma lui sembra non sentirmi, e senza distogliere lo sguardo dal vuoto dice: ≪Sa, dovevo trovarmi con un mio amico... davanti alla chiesa... cioè, al campo del Carmenta, quello della cartiera... cioè, davanti al cinema di Carmignano,... cioé...≫. Mentre parla, forzo un sorriso, gli faccio un cenno di comprensione e, con la massima indifferenza, ingrano la prima e piano piano parto. Che strana giornata.  

mercoledì 14 maggio 2014

LOST IN TRANSLATION (SALTARE 100 ANNI IN UN GIORNO SOLO)

di GP F1


Dialogo tra due (A e B) che abitano a Carmignano, conoscono il paese come le loro tasche ma non sanno di vivere in due epoche diverse.

A: “Ciao B, siccome mi sembra che abitiam nello stesso paese, decidi tu dove ci incontriamo così ti raggiungo……”.
B: “Ok, facciam in piazza o da qualche altra parte?”.
A: “In piazza va più che bene, davanti alla chiesa?”.
B: “Allora in via S.Pio X, vorrai dire?”.
A: “Aspetta, la piazza è in Via Marconi, la chiesa è la prima cosa che vedi anche dal cavalcavia della provinciale, si staglia di netto proprio sullo sfondo della rotonda delle macine. Una cliccata con Google Street View e risolverai tutto…”.
B: “Rotonda, macine, cosa c’è di stretto da guardare? Ma come parli? Non riesco proprio ad orientarmi. La chiesa non può essere in piazza è in via S. Pio X. Fidati……”.
A: “Ma se è pieno di case in Via San Pio X, ti rendi conto di cosa stai dicendo??!! La chiesa è l’edificio più imponente di tutto il paese…”.
B: “Imponente, vabbè che ha anche il campanile ma secondo me ne esistono di cose più alte in giro……”.
A: “Campanile? La smetti di farneticare!?”.
B: “Adesso mi hai proprio stancato, ti saluto che mi preparo la roba per la partita……”.
A: “Dove giocate?”.
B: “In casa, al campo della Cartiera, e speriamo bene”.
A: “Come mai lì? Continui con il tuo scherzo o parli seriamente? La prima squadra gioca dietro al centro giovanile da anni, tribuna sopra gli spogliatoi per far sentire ancora di più il calore del pubblico di casa……”.
B: “O la smetti o la smetti. Noi si gioca al campo della cartiera e il pubblico se ne sta ai lati del campo. Per quanto riguarda gli spogliatoi non so di che cosa tu stia parlando che sia caldo o che sia freddo un tuffo bomba nel fosso e via di bruschetto…..spogliatoi...”.
A: “Continuo a non capire se stai facendo sul serio o stai impazzendo del tutto, non conosci il centro giovanile? Ci hanno addirittura costruito un campo di pallacanestro…., utile d’estate ma d’inverno i basketball players usano il Palazzetto ai Boschi”.
B: “Palazzetto……..e che roba sarebbe? Se ci son solo le casette a schiera della nostra working-class.Hai altro da inventarti? Il palazzetto……al massimo sarà un palazzotto…”.
A: “Mah, vorrei dirti che ai Boschi ci sta un palazzone……….ma non completo la rima perché ti rispetto e comunque non abbiamo ancora deciso il posto del nostro futuro incontro”.
B: “Se dici……visto che ormai abbiam fatto una certa……..facciamo domani davanti al cinema visto che sei stato tu a chiedermi di incontrarci in piazza. E se ci riesci, passa prima delle otto e mezza che al limite ci becchiamo l’ultimo spettacolo”.
A: “Cinema? Tu stai facendo un cinema……….Al limite spediscimi un SMS o una mail perché domani son via tutto il giorno e non ti assicuro che io riesca a liberarmi in tempo. Mancava proprio il cinema……..ma dai…….”.
B: “Non è la prima volta che ti sento usare termini che proprio non capisco. Ma ritornando al discorso di prima, ritornando al cinema, è davanti al comune, ma se vuoi ti dico che al suo posto, cosa posso inventarmi……….al posto del cinema c’è una ferramenta”.
A: “Perché, non c’è? Ahn sì, è vero, in piazza vicino al comune per te non c’è neanche il duomo……”.
B: “ E si ritorna all’inizio, ascolta, non so più come faremo a incontrarci, tagliamo la testa al toro. Restando a ciò che mi racconti, nel tuo paese ci sarebbe un palazzetto, una chiesa in piazza ed un campo sportivo all’ultima moda. Nel mio c’è un cinema, che a te non risulta……"
A: “Allora cambiamo luogo di nuovo……….stazione dei treni?”.
B: “Ok, e già che si sono, per tranquillizzarti un po’ e guarire il tuo disorientamento ti offro un viaggio breve e rilassante in mezzo a campi di verde e sbuffi di vapore: il biglietto andata e ritorno per Piazzola te lo offro io……”
A: “Hai intenzione di dirottare un treno? Come fai ad arrivare a Piazzola se, lasciandoti alla spalle la stazione, a destra vai a Vicenza e a sinistra arrivi a Cittadella……….”
B: “ Lo vedi che hai perso l’orientamento?! Respira profondamente, calmati che domani in qualche modo ci becchiamo……”
A: “Siccome ti sento molto male, al limite prova a collegarti via Skype o domandami l’amicizia su Whatsapp.
B: “ Adesso son io quello disorientato……..ci si sente…”.


TO BE CONTINUED

domenica 11 maggio 2014

I FAVOLOSI RACCONTI DI CEO PAJARO: "EL PAN"

dalla Redazione


Durante a guera, garò vudo quindase ani, anca manco, tredase o quatordase. In chel tempo, de pan ghin gèra poco e doveimo vivare con un eto, un eto e meso de pan al dì, ma ai zovani i ghe ne dava anca manco e a l’omo de pì, parchè el gavéa da lavorare a caricare a jara sol Brenta col baìle e cussì el dovéa magnar de pì, senò aea sera nol ghea faséa a vegner casa, el cascava in tera daea stanchesa e par questo ai putei, i ghin’ dava manco da magnare.
Mi andavo a catare a me tosa e a vedéo sempre pì trista, pì deboe e a tribolava tanto, invesse mi jero fortunà che so’nato so ‘na fameja che el pan no ze mai mancà perchè o faseimo in casa e in granaro ghe jera senpre i sesti pieni de ciope de pan, picài sol trave. Alora se fasea el pan anca par mesi; el vegnéa un po’duro, ma senpre bon, specie quando che o tajaimo a fete.
Vedéo a me tosa che a sofrìa e a gavéa tanta fame, a ghe digo: “da domàn no te sofrirè pì a fame e te fasso vegnère el pan in casa”.
La ze stà suìto contenta, e a me dise: “come fetu?” Digo: “règoea el to reojo col mio e che no ghe sia un menuto de sbaglio - digo - tute e sere ae sie e vintidò, digo, te te presenti aea finestra dea camara daea parte da drìo e mi vò sol granaro nea finistra davanti e te buto coa fionda ‘na ciopa de pan”.
“Ma!...come fetu?...come faretu?...”
“Ti no ‘sta pensare, ti te devi ciaparla al voeo, e portarla drento ‘sta ciopa del pan, ogni dì”.
‘Sta ciopa de pan a jera granda come un putèo coe fasse, a jera longa cussì, nò ciopete da eto, ma a jera granda.
Vào sol Brenta e gò catà ‘na gran forcea de olmo, a jera proprio quea giusta e longa. Dopo a casa gò fato ‘na curamèa e par farla a ghe go tajà a jacheta de me poro nono chel jera andà in Francia par laorare e la gà senpre risparmià par vegnere a casa co a so bea jacheta de curame, e mi ghe gò tajà tuto el da drìo par farme na bea curamèa.
Parecio ‘sta bea fionda, bea da farghe invidia ai veci. Prima de tuto gò fato la prova par alenarme anca soa distansa e dopo, ogni sera, andavo sol granaro, ciapo la me ciopa de pan, vardo el reojo e quando ze la ora, la tiravo.
Me paréa de vedare un missie, el voeava come chee bombe là, sì, la W1, la W2 tedesca e vedeo chel rivava preciso sol posto dove a me morosa lo ciapava al vòeo e seo magnava.
Però ghe jera dée baterie tedesche qua vissin al ponte de Brenta che e faséa da contraerea.
I ga cominsià a sospetare che i vedéa passare senpre ‘sti cosi aea stessa ora e i ghe ghea fato savère a Hitler e lu el se gà anca rabià par questo; invesse mì me gò fregà parchè gò senpre continuà lo stesso, senpre de nascosto e cambiavo i orari a fare el lancio del pan aea me morosa e cussì a ze guarìa daea fame.

[Fuori Luogo ringrazia Ceo e la sua famiglia per l'amichevole 
permesso di pubblicare questo racconto]

martedì 6 maggio 2014

PICCOLO ATLANTE DELLA CAMPORELLA CARMIGNANESE

di Beniamino Fortunato

Sentendo ormai inarrestabili l’arrivo della stagione calda e delle tempeste ormonali ad essa collegate che spingono giovani e meno giovani carmignanesi a rincorrere i propri desideri nei luoghi che il paese offre loro come appartati nidi d’amore, ci è sembrato quanto mai appropriato fornire agli amanti un breve ma utile atlante dei posti più indicati in cui coricarsi con il proprio cavaliere o con la propria dama.
Attenzione però, il seguente elenco non ha l’ambizione sostituirsi alla creatività degli amanti carmignanesi i quali, perfetti esperti in materia, sapranno senz’altro arricchire con suggerimenti ed esperienze vissute questo breve elenco.


LA STRADA TEDESCA



Questa storica via che collega centro e frazione offre svariate opzioni di sterrate che tagliano per traverso i campi che la costeggiano, percorse di giorno da trattori e mezzi meccanici, di notte diventano ospitali piazzole per le auto degli innamorati.

Particolarmente indicata per: gli amanti che amano farsi cullare dal rilassante suono dell’acqua che scorre nei canali d’irrigazione.

Fate attenzione a: se è vero che i trattori popolano il luogo soprattutto di giorno, ricordate che in talune notti questi tornano sul luogo per renderlo fertile, processo la cui nobiltà del fine non include profumi altrettanto nobili.


PARCO DIETRO AL CENTRO GIOVANILE



Nelle serate di cielo sereno lo spazio verde che sta dietro al patronato offre delle stellate fenomenali, scenario unico per il romanticismo dei novelli Romeo e delle novelle Giulietta di tutta l’alta padovana.

Particolarmente indicato per: i bomber del Carmenta che desiderano rimpinguare il proprio bottino di successi stagionali in casa al di fuori delle domeniche pomeriggio.

Fate attenzione a:  date le nuove barriere che circondano l’area è indispensabile raggiungere il luogo a piedi, pertanto attenzione a dove parcheggiate (un’auto foresta in zona potrebbe destare sospetti tra gli autoctoni) e siate discreti nel tratto di passeggiata tra la vostra auto ed il parco: il paese è piccolo, la gente mormora e le parole volano.  


PARCHETTO DI VIA SAN FRANCESCO



Questo parchetto, spesso sottovalutato ed abitato da molti alberi, si rivelerà un’inaspettata sede di incontri romantici specialmente per chi non ama spostarsi troppo dal centro del paese.

Particolarmente indicato per: i cultori della camporella dopo una pizza estiva, l’emozione di un incontro clandestino in un bosco qui è garantita a due passi dalla piazza.

Fate attenzione a:  la stessa vicinanza del parchetto alla piazza rischia di compromettere le atmosfere più sentimentali per colpa di una delle compagnie di beoni che verrà a concludere chiassosamente una serata di festa.


ARGINE DEL BRENTA



Questo luogo magico che separa la Carmignano urbanizzata dalla Carmignano più incontaminata sarà capace di regalare il brivido della trasgressione a quegli amanti che vi cercheranno rifugio per i propri baci e le proprie carezze.

Particolarmente indicato per: gli amanti più intransigenti, quelli che la camporella si può chiamare così solo se fatta in Brenta!

Fate attenzione a: controllate bene sul calendario che la data del vostro incontro non sia troppo vicina a quella delle elezioni del Sindaco in paese, perché è il periodo in cui la zona viene invasa da vortici di regali composti da luganeghe e costicine all’interno dei quali potreste perdere il filo delle vostre intenzioni di partenza. 


PARCO DELLA ZONA INDUSTRIALE



Lo scenario alla Blade Runner fatto di fumi, odori e macchine automatizzate può, a prima vista, non sembrare il posto giusto in cui trasformare in azioni i propri sentimenti. Considerate però la comodità con cui può essere raggiunto anche a bordo di mezzi molto ingombranti.

Particolarmente indicato per: le coppie cyberpunk che per nessun motivo sono disposti a rinunciare alla statale sullo sfondo.

Fate attenzione a: i fumi densi e neri che fuoriescono dal nuovo cogeneratore vicino al parco potrebbero distrarvi nel momento topico del vostro incontro, rimanete comunque tranquilli, sembra proprio che quei fumi siano del tutto innocui. Forse.