lunedì 7 ottobre 2013

CARMIGNANESI: UN APPROCCIO MATEMATICO

di Beniamino Fortunato


Molto bello il risultato finale dei lavori che la Parrocchia ha portato a termine dietro il Centro Giovanile rinnovando la piastra e attrezzandola a spazio sportivo multi attività che sta permettendo agli appassionati di basket e pallavolo di trovare uno spazio esterno in cui incontrarsi a praticare lo sport preferito.
Non è un segreto che Fuori Luogo, fin dalla sua configurazione cartacea, abbia scrutato con attenzione l’evolversi della vicenda attraverso interviste alle persone direttamente coinvolte (skaters Zucka e Parroco Don Egidio, nello specifico) e considerazioni che hanno accompagnato il passaggio dallo skatepark alla nuova destinazione d’uso. Non si è trattato di un caso di curiosità giornalistica congenita, piuttosto dell’occasione di osservare e provare a capire come vengono trattate emblematiche questioni legate all’utilizzo degli spazi nel paese di Carmignano.
Provare a capire il perché per innovare e portare qualcosa di nuovo e molto utile al paese sia stato necessario rinunciare a qualcosa di già esistente e altrettanto utile e frequentato rimane un modus operandi tanto malinconico quanto incomprensibile, sia umanamente che economicamente.

Ci viene da chiedere perché il risultato dell’addizione 1+1 debba rimanere 1 rinunciando alla naturale opportunità di essere uguale a 2.
Quale fattore umano ha impedito che la matematica imponesse le sue regole certe in questo pezzetto di pianura padana?
Non faremo l’errore di offrire una matematica risposta inattaccabile in una questione così sensibile ai precari umori terreni, piuttosto proveremo a suggerire alcuni elementi per evitare che irrimediabili errori matematici di questo tipo si presentino nuovamente in futuro:

A) Verificare la proprietà commutativa dell’addizione la quale dice che cambiando l’ordine  degli addendi la somma non cambia. Ovvero provate a capire se possono esistere spazi inutilizzati in cui spostarne uno dei due per evitare di perderlo;
B) Verificare la proprietà associativa dell’addizione la quale dice che se al posto dei due addendi sostituiamo la loro somma il risultato non cambia. Ovvero nessuna opportunità sarà insostituibile per sempre, i tempi cambiano, le mode cambiano e, anche per questo, non fare agli altri ciò che non desidereresti fosse fatto a te;
C) Verificare che la fatica fatta per giustificare la scelta presa non sia stata più grande di quella che sarebbe servita per parlare e spiegarsi in anticipo, evitando che una discussione si possa trasformare in un conflitto.
Sì, lo so che questa non è una proprietà dell’addizione ma comunque ha la proprietà di evitare dei bei mal di pancia! 

1 commento:

  1. Parole sante oserei dire per restare in tema ecclesiale.
    Tutto serviva a Carmignano, tranne che un "prete-padrone-imprenditore" che amministra i beni destinati alla parrocchia (intesa come comunità di persone) come fossero beni privati.
    Forse il nostro curato ha letto male il passo in cui Qualcuno recita "lasciate che i pargoli vengano a me"...sbaglio o nel cancello del centro giovanile ho visto il cartello "lasciate ogni speranza voi che entrate"

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