lunedì 3 maggio 2010

A BORDO DEL CESTINO




Viaggio semiserio attraverso la distribuzione di Fuori Luogo

Il destino di ogni singolo esemplare di Fuori Luogo passa per un cestino. E’ grazie a questo comodo accessorio da bicicletta che la distribuzione diviene ogni volta l’occasione per osservare Carmignano e fare lucide considerazioni con le mani sul manubrio di ciò che ci sta attorno.
Il quartiere Boschi, ad esempio non è molto diverso da una piccola e secca Venezia e sembra studiato per abbattere i desideri di pedalate verso quel ramo del nostro fiume, tant’è che i marciapiedi non fanno parte della cultura “boschiva” ed il quartiere si dona arreso ad auto e furgoni come fa Venezia con traghetti e gondole. E’ così che provare a raggiungere in bici Ceo Pajaro, senza essere costretti a staccare il piede dal pedale in segno di resa, è impresa degna di Binda e Girardengo.
Nulla però in confronto alla presa della libera frazione di Camazzole che, fatta in bicicletta, mette a confronto diretto ciclista e macchina in una giostra in cui i primi, ed a volte anche i secondi, hanno facoltà di scegliere da quale lato della strada partecipare alla tenzone: da sinistra per vedere negli occhi i potenziali investitori, da destra per affrontare al buio i potenziali disarcionatori.
Dove invece gli spazi per ciclisti e pedoni non mancano è il distinto viale Europa in cui, dalla rotonda omaggio al sollevatore di pesi fino al monumento omaggio ai nostri caduti, i viaggiatori a bassa emissione inquinante possono disporre di piste più che sufficienti a preservare la loro sicurezza. Altrettanto non si può dire per la loro digestione, messa a ferro e fuoco dal dunoso progetto dell’Ingegner Dromedari che sembra causare più di un problema di singhiozzo a chi percorre la via nella sua interezza. Rigurgitanti ma almeno vivi, alla meta!
A metà fra i primi due casi ed il terzo si inserisce viale Martiri che porta onore al proprio nome soltanto per un pezzo, quello che dal distributore va verso la statale mentre la parte restante si contorna di piste ciclabili e pedonali rosse mattone che le danno un taglio molto casual e che ben si abbinano allo stile espressionista dell’informe rotonda che alleggerisce la struttura imponente della via.
Percorrere sui pedali il paese regala anche piacevoli sorprese quale la scoperta di come un distributore automatico di latte posizionato in una via centrale ma sempre rilassata come via Don Milani possa diventare un luogo di imprevedibile socialità per il popolo delle bottiglie di plastica e vetro trasparente che si ritrova a fare rifornimento di latte in tutti i diversi momenti del giorno dando luogo a sani riti di condivisione delle abitudini alimentari quotidiane.
Pedalando verso casa ormai col cestino vuoto un ultimo pensiero a tutti coloro che hanno scelto una cassetta per lettere senza coperchio sollevabile che inevitabilmente si troveranno a leggere un Fuori Luogo stropicciato a causa dell’inevitabile sforzo necessario a far entrare il foglio in quell’unico buco così stretto.
A voi e a tutti coloro che sotto elezioni guardano di sbieco mentre infili qualcosa nella loro cassetta senza nemmeno preoccuparsi di accertare che quel che stai portando loro non è pubblicità elettorale dedichiamo i chilometri pedalati coi pesanti cestini colmi da Gennaio fino ad oggi.

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