venerdì 8 gennaio 2010

CHIUSI DENTRO - di Enrico Baldo

Chiusi Dentro



Il 4 Novembre del 1971 fu inaugurato il Centro Giovanile della Parrocchia Santa Maria Assunta di Carmignano. Si dice che arrivò in elicottero addirittura il Ministro veneto Rumor per l’occasione!
Proprio il giorno in cui sono nato io… questo è solo un motivo che me lo rende un luogo caro. Anche per la vicinanza a casa mia, ho passato lì molte ore dell’infanzia, adolescenza e giovinezza tra il bar, il campo da calcio e tennis, l’ACR e i gruppi di Azione Cattolica, il Comitato, l’Estate Ragazzi, il catechismo,  la musica della sala prove. Molte altre cose sono successe e succedono al Centro Giovanile: gli Scout, el Filò, le riunioni dei genitori, ecc.
Per me è stato un luogo di vita, di investimento, di ideali, anche di conflitti, vissuti però con la volontà di cambiare, insieme a tanti, le cose in meglio.
Dispiace che, nonostante gli sforzi di chi vi ha dedicato energie e tempo, negli ultimi anni il Centro si sia in parte svuotato di quella parte, i giovani, che dovrebbero caratterizzare il luogo. Non solo i giovani impegnati, ma anche di quelli che erano lì per passare il tempo.
Adesso c’è una nuova opportunità: il nuovo Parroco don Egidio, si sta muovendo per restituire con maggior efficacia il luogo alla sua vocazione originaria, un luogo di incontro parrocchiale per tutti ma soprattutto per i giovani.
Immagino che accanto all’investimento concreto, di soldi, per adeguare la struttura, ce ne sia uno altrettanto forte e concreto per immaginare attività e fare cultura, sfruttando le risorse umane presenti nel nostro territorio.
Ma una cosa mi colpisce: perché in un momento di apertura di nuove prospettive si sceglie di chiudere il Centro con una ringhiera e dei cancelli? 
Viviamo in tempi in cui la paura del diverso e dell’ignoto ci costringono a dare risposte in termini di ordine pubblico e sicurezza, ma non sarebbe più costruttivo e ottimistico non alzare altri muri, per quanto possano sembrare necessari, ma riempire ancora di più il Centro di persone, iniziative, esperienze che siano esse stesse anticorpo ai comportamenti da bulli e proposta verso un’idea di Comunità aperta e responsabilizzante contro un’idea di chiusura e paura?
La possibilità di accedere al bellissimo parco del Centro, anche di notte, non va vissuta con paura, perché un luogo vivo non ha paura delle contraddizioni. 
Un luogo vivo ha in sé la potenzialità di metabolizzare anche il disagio giovanile, rappresentato dal vandalismo e dal consumo di droghe, senza demonizzare né assolvere a priori e senza la necessità di alzare nuovi muretti!




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