sabato 6 giugno 2015

ELEZIONI REGIONALI 2015: UNO SGUARDO CARMIGNANESE

di Beniamino Fortunato



La vittoria di Luca Zaia alle elezioni regionali di Domenica non si puó certo dire sia stata una sorpresa per chi ha seguito l'andamento delle campagne elettorali dei 6 candidati. La vittoria ampia del trevigiano e della sua lista personale sembrano confermare, almeno per la metá della popolazione veneta votante, la percezione di un'amministrazione ben condotta, percezione che va al di là delle tradizionali appartenenze partitiche.
A Carmignano più ancora che in Veneto l'entusiasmo per Zaia sembra alle stelle: 10 punti in più delle ultime regionali e quasi 9 in più della media veneta.
Alle sue spalle il deserto, o quasi. Gli unici a poter far festa sembrano essere i 5 stelle cresciuti di 10 punti rispetto al 2010, ma in realtá l'11% rimane un risultato interlocutorio che li condanna ancora una volta a rimanere nel limbo dei "bravi tosi". E stesso identico risultato per l'altro Tosi, il veronese, che si trova a dover rinunciare sia all'obiettivo di far perdere l'ex compagno Zaia sia a quello di risultare decisivo in consiglio regionale.
Ma le vere sconfitte nella sfida elettorale di domenica sono senza ombra di dubbio le truppe venete del Partito Democratico e delle liste che hanno sostenuto Alessandra Moretti, la candidata vicentina che pure partiva con il vento favorevole delle elezioni europee di solo un anno fa. Allora il PD sembrava aver sfatato il tabù veneto con un sorprendente 37,5% figlio della percezione di cambiamento data dai primi mesi di governo Renzi. Miracolo non ripetuto e probabilmente nemmeno tentato da un PD veneto che sembra non sentire la responsabilità di essere il solo a poter garantire un'alternativa al leghismo, sia a quello moderato di Zaia, sia a quello improbabile di quei sindaci che si accaniscono contro il Kebab per aumentare la sicurezza delle proprie città.