di Beniamino Fortunato
Sembrava ormai una chimera, la solita promessa pre-elettorale che svaniva nel tempo di un' Estate Carmignanese, ma adesso l'attesa è finita: abbiamo finalmente una piscina in paese!
Certo bisogna dire che non è stato facile, abbiamo dovuto impiegare una certa dose di energie nello studiare il piano che avrebbe rinfrescato le nostre giornate afose, ma la perseveranza ed un'astuta intuizione del nostro ufficio marketing ha reso possibile ciò che sembrava inafferrabile.
E dire che il piano non è stato nemmeno tanto complesso, è bastato soltanto cambiare il punto di vista: invece di un progetto ingegneristico è stato un progetto culturale a risolvere il nostro problema. Un progetto tanto diabolico quanto invisibile che ha progressivamente portato i nostri vicini guadensi a non essere più guadensi quanto la Turatea, bensì carmignanesi quanto è carmignanese la Bottega di Renato!
In sostanza l'attività si è compiuta all'inizio veicolando un nuovo linguaggio: quelli che erano conosciuti come i macachi arancioni mangia punti della patente sono diventati più carmignanistical correct dei dissuasori di velocità, elevandoli così dal rango di castigo punitivo a promotori della salute dell'automobilista. A questo cambio di paradigma lessicale già i primi abitanti delle Barche avevano ceduto alla nuova appartenenza; mancavano da convincere ancora i guadensi più centrali e quelli di Albereria.
A questo punto il passaggio successivo è stato, se possibile, ancora più fine. Il confine tra San Pietro in Gù e Carmignano non è mai stato così visibile da quando la loro nuova avveniristica pista ciclabile lungo la Postumia vecchia si conclude con arrogante supponenza proprio sul limite dove la mappa catastale segnava (ora non segna più) il confine tra i due comuni. E' stato necessario interpellare un esperto di confinologia dal nuovo impero russo, ma alla fine anche questa barriera è diventata un vecchio ricordo: da pista ciclabile a balcone fiorito la differenza la fa' qualche vaso di geranio, ed ecco che la loro tanto decantata avveniristica pista ciclabile è diventata nel breve giro di una nottata un avveniristico balcone fiorito riducendo al lumicino le speranze dei pochi indipendentisti guadensi rimasti.
A questo punto il colpo di fioretto finale: potente come una palla chiodata e velenoso come l'arsenico: abbiamo tirato fuori i botti!
Si proprio i fuochi d'artificio che risuonano come il più dolce dei carillon nei cuori di un vero carmignanese: è bastato cambiarne di un niente la traiettoria verso Ovest ed ecco che queste magiche stelline colorate sono andate ad illuminare le fredde e buie nottate dei nostri nuovi compaesani facendo crollare le loro residue difese già fortemente compromesse.
San Pietro in Gù è Carmignano di Brenta, l'irreversibile annessione è stata compiuta e non dovremo mai più cambiare di paese per fare un tuffo a bomba nei sabato pomeriggio estivi!
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