lunedì 17 marzo 2014

RUNNING - 1° Step: L’iniziazione

di Fabio Marcolongo


Arrivato ad una certa età devi deciderti a fare delle scelte drastiche. Non puoi più rimandare. Ti rendi conto che la tua vita scorre veloce e devi assolutamente fare qualcosa. Sono davanti allo specchio, mi sto guardando dritto negli occhi e, con tutto il carisma di cui la natura mi ha dotato mi dico: Sei alla soglia dei 35 anni. Devi andare a correre.

Dopo due mesi di perplessità ed indecisione dovuti al fatto che l’idea di “andare a correre” mi faceva stancare, torno davanti allo specchio e guardandomi dritto negli occhi mi dico: ≪Non puoi mentire a te stesso. È vero, correre stanca. Meglio se fai running≫.
La vecchi tecnica dell’uomo di marketing (tutt’oggi adottata da molti politici e da molti manager) funziona sempre. Essa consiste nel cambiare il nome alle cose, ridefinirle, trasformando un concetto negativo in un concetto positivo. Per esempio, la “benzina verde” ci dà l’idea di qualcosa di pulito, che non inquina, perché il verde è il colore del benessere, dell’erba dei prati,...; oppure il famoso “ridimensionamento del personale”... che cosa significa? Che siccome si cambia sede, i soffitti sono più alti, c’è più spazio, allora bisogna “ridimensionare” i dipendenti facendoli diventare più grandi? No. Sappiamo tutti cosa vuol dire, ma “ridimensionamento” ha comunque un suono più piacevole dell’altra parola.
Insomma l’idea di fare running è molto più stimolante di quella di “andare a correre”, ma richiede un’attenta preparazione: l’ho letto su un sito. Non posso mica fare running senza un abbigliamento adeguato e buon paio di scarpe. Poi bisogna capire come si fa, nel senso che fare running è una piccola arte, non è che corri e basta.  C’è da valutare se fai un allenamento sulla distanza o sul tempo, devi capire la progressione delle sessioni di allenamento; poi devi avere la palylist giusta, che ti “accompagna” e ti dà il ritmo. Ovviamente dovrò comprare anche l’iPod, altrimenti dove la metto la palylist?
Se vuoi fare una cosa fatta bene non puoi trascurare nessun dettaglio.

Dopo tre mesi di “studio” della disciplina sono pronto. Ma ormai è inverno. Allora, che faccio? Preparazione mentale: esercizi di visualizzazione di te che fai running per lunghe sessioni con serenità, gioia e motivazione. L’ho letto in un sito.

Finalmente torna la bella stagione e con lei anche il momento della verità. Stretching, riscaldamento, parto. Dopo cinque minuti guardo l’orologio. Ce la posso fare. Dopo dieci credo di averlo riguardato. Resisto. Dopo un quarto d’ora... non so bene cosa... non ricordo. Poi mi trovo di nuovo di fronte allo specchio tutto sudato ed ansimante. Ecco cos’è successo! Sono entrato in trance agonistica! Succede, l’ho letto in un sito.

Che orgoglio, sono tutto gasato, mi sento un atleta, intensificherò le sessioni di... running! Voglio prepararmi per la prossima marcia sul Brenta, poi la mezza-maratona e la maratona. New York aspettami... sto arrivando!

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