di Fabio Marcolongo
Arrivato
ad una certa età
devi deciderti a fare delle scelte drastiche. Non puoi più rimandare. Ti rendi
conto che la tua vita scorre veloce e devi assolutamente fare qualcosa. Sono
davanti allo specchio, mi sto guardando dritto negli occhi e, con tutto il
carisma di cui la natura mi ha dotato mi dico: ≪Sei alla soglia dei 35 anni. Devi andare
a correre≫.
Dopo
due mesi di perplessità
ed indecisione dovuti al fatto che l’idea
di “andare
a correre”
mi faceva stancare, torno davanti allo specchio e guardandomi dritto negli
occhi mi dico: ≪Non
puoi mentire a te stesso. È
vero, correre stanca. Meglio se fai running≫.
La
vecchi tecnica dell’uomo di marketing (tutt’oggi adottata da molti politici e
da molti manager) funziona sempre. Essa consiste nel cambiare il nome alle
cose, ridefinirle, trasformando un concetto negativo in un concetto positivo.
Per esempio, la “benzina verde” ci dà l’idea di qualcosa di pulito, che non
inquina, perché il verde è il colore del benessere, dell’erba dei prati,...;
oppure il famoso “ridimensionamento del personale”... che cosa significa? Che
siccome si cambia sede, i soffitti sono più alti, c’è più spazio, allora
bisogna “ridimensionare” i dipendenti facendoli diventare più grandi? No.
Sappiamo tutti cosa vuol dire, ma “ridimensionamento” ha comunque un suono più
piacevole dell’altra parola.
Insomma
l’idea di fare running è molto più
stimolante di quella di “andare a correre”, ma richiede un’attenta
preparazione: l’ho letto su un sito. Non posso mica fare running senza un abbigliamento adeguato e buon paio di scarpe. Poi
bisogna capire come si fa, nel senso che fare running è una piccola arte, non è che corri e basta. C’è da valutare se fai un allenamento sulla
distanza o sul tempo, devi capire la progressione delle sessioni di
allenamento; poi devi avere la palylist giusta,
che ti “accompagna” e ti dà il ritmo. Ovviamente dovrò comprare anche l’iPod,
altrimenti dove la metto la palylist?
Se
vuoi fare una cosa fatta bene non puoi trascurare nessun dettaglio.
Dopo
tre mesi di “studio” della disciplina sono pronto. Ma ormai è inverno. Allora,
che faccio? Preparazione mentale: esercizi di visualizzazione di te che fai running per lunghe sessioni con
serenità, gioia e motivazione. L’ho letto in un sito.
Finalmente
torna la bella stagione e con lei anche il momento della verità. Stretching, riscaldamento, parto. Dopo
cinque minuti guardo l’orologio. Ce la posso fare. Dopo dieci credo di averlo
riguardato. Resisto. Dopo un quarto d’ora... non so bene cosa... non ricordo.
Poi mi trovo di nuovo di fronte allo specchio tutto sudato ed ansimante. Ecco
cos’è successo! Sono entrato in trance agonistica!
Succede, l’ho letto in un sito.
Che
orgoglio, sono tutto gasato, mi sento un atleta, intensificherò le sessioni
di... running! Voglio prepararmi per
la prossima marcia sul Brenta, poi la mezza-maratona e la maratona. New York
aspettami... sto arrivando!
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