di Roberto Pivato
Rimango rapito dalla bravura dell’attore e dalla
bellezza dello spettacolo stesso e così, quando termina e me ne vado a letto,
sono le 2.30. Poco male mi dico: ne è valsa la pena. Il mattino dopo mi sveglio
e d’improvviso mi vien da pensare: ma perché hanno mandato in onda un programma
così interessante ed educativo a mezzanotte?
In sovraimpressione compariva pure
la dicitura: documento straordinario.
Talmente straordinario da non meritare
una prima serata evidentemente.
Chi avesse voluto vederselo per intero come me
avrebbe dovuto coricarsi molto tardi. Ora, in mezzo ai tanti servizi triti e
ritriti dei tg su questa tragedia, alle parole vuote dei politici, agli inutili
minuti di silenzio, alle patetiche polemiche e agli stomachevoli confronti con
quanto accaduto a Lampedusa, alle consuete strumentalizzazioni mediatiche e
politiche della vicenda, lo spettacolo di Paolini mi sembrava una delle poche
testimonianze degne di essere ascoltate su quei lontani avvenimenti.
Allora
perché trasmetterlo ad un orario impossibile? Mi si dirà: vabbè, ma se uno
vuole vedersi lo spettacolo si può comprare il dvd, se lo poteva registrare o
meglio ancora lo può cercare comodamente su youtube.
D’accordo, tutto giustissimo,
ma: a parte il fatto che c’è anche chi i mezzi informatici non può o non li sa
usare, poi la tv di stato in ogni caso si presuma debba offrire un servizio ai
cittadini, e di qualità ci si augura.
Mandare in onda a tarda notte uno spettacolo
così bello a me non pare offrire un servizio di qualità. In tal modo la mia
malafede si mette in moto e partorisce un’ipotesi: e se avessero
consapevolmente inserito a mezzanotte Paolini? Magari il documento era sì
straordinario, ma pure un po’ scomodo (visto che si fanno anche parecchi nomi e
cognomi di persone direttamente coinvolte nella tragedia).
Rimango col dubbio,
ma anche con l’adagio in testa: a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci
s’azzecca.
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