di Fabio Marcolongo
Sabato mattina. Sono a San Pietro in Gù, in
uno studio di produzione video, circondato da monitor, casse acustiche e
computer.
Silenzio: sto metabolizzando l’emozione che
mi ha suscitato la visione della puntata “ZERO” della web-serie “Onyros”,
prodotta e realizzata dal collettivo INDIVISION.
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Il protagonista di "Onyros" |
Atmosfere horror?
No,
direi piuttosto “thriller”. Ma con curiosi intrecci amorosi che vedremo nelle
prossime puntate!
Si scherza, si ride, si respira entusiasmo e
voglia di fare. Voglia di fare un film.
Innanzitutto, che cos’è INDIVISION?
Siamo
un “collettivo di film-maker”, composto da una decina di professionisti di
Padova e provincia (alcuni sono di Carmignano - ndr) che provengono dal settore
della produzione video e ad attività lavorative ad esso collegate (fotografi,
grafici, copywriter, truccatrici, sound-designer, creativi...), e che nutrono
una forte passione per il cinema.
A
breve INDIVISION verrà ufficializzata come associazione, perché vorremmo aprire
le porte anche a giovani non-professionisti interessati ed affascinati
dall’arte cinematografica.
Come è nata questa idea del “collettivo”?
C’è
un grande fermento attorno al sogno di fare un film. E c’è una gran voglia di
realizzare un prodotto di alta qualità, seppur con un budget ridotto. Viviamo
in una parte dell’Italia (il Nordest) in cui le produzioni cinematografiche e
le opportunità ad esse collegate sono praticamente inesistenti. Il “collettivo”
nasce come risposta a queste esigenze.
Poi
c’è un’altra considerazione da fare: ciascuno di noi ha capito che da solo,
come singolo freelance, non potrà mai
realizzare appieno le sue idee, né massimizzare le sue capacità. Fare squadra è
un modo per condividere opinioni, conoscenze ed esperienze e per crescere sia
dal punto di vista umano che professionale.
Come vi siete conosciuti?
I
primi contatti nascono nell’ambiente universitario: qualche anno fa, alcuni di
noi hanno fatto un corto intitolato “Crisi”. Poi, dopo un periodo in cui
ciascuno ha seguito la propria strada, abbiamo riallacciato i contatti per realizzare
una serie di video per conto di un grosso cliente. Il nuovo gruppo era composto
anche da persone che non si conoscevano prima, ma si è instaurata subito una
forte sintonia.
Alla
fine dei lavori eravamo molto soddisfatti per i risultati ottenuti, così ci
siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: “Perchè non sfruttare queste
esperienze per fare qualcosa di nostro, qualcosa che ci appartenga fino in
fondo?”
INDIVISION: qual è il significato del nome?
INDIVISION
significa INDIVISIONE cioé unione, ma anche VISIONE INDIPENDENTE. Questo deriva
dall’idea che non vogliamo legarci a “compromessi di mercato” (per esempio fare
un corto che fa ridere per portare a casa più visualizzazioni su Youtube), ma
che facciamo le cose che ci piacciono, cose che vorremmo vedere anche come
spettatori. I progetti che stiamo realizzando non sono finanziati da un
produttore che mette i soldi e quindi ti dice cosa devi (o non devi)
mostrare.
Poi
c’è l’altra faccia della medaglia: non appoggiandoci ad un produttore non disponiamo
di un budget. Abbiamo il nostro tempo, le nostre attrezzature, le nostre idee,
la nostra professionalità e la voglia di trovare, di volta in volta, qualcuno
che possa essere interessato a sponsorizzare il singolo progetto o parte di
esso.
Quando parliamo di produzione ci riferiamo
anche ad un altro aspetto, quello organizzativo, giusto?
Giusto.
La produzione riguarda tutta la parte di pre-organizzazione, organizzazione e
realizzazione del prodotto finito (sia esso un cortometraggio, un documentario,
una web-serie). Quindi ricerca della location, permessi per le riprese,
trasferimenti e catering per la troupe, oggetti di scena, costumi,
trucco, fotografia, logistica, ricerca degli attori,...
La prima produzione INDIVISION: “Onyros”. Il format è quello della web-serie, cosa significa?
Significa
che stiamo scrivendo una serie di episodi (10-12), ciascuno della durata di 5-8
minuti, che verranno diffusi tramite internet. Per tornare al discorso del
budget, prevediamo di produrre autonomamente tre puntate, poi vorremmo trovare
un supporto economico per sostenere le spese delle successive.
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Un'immagine dal set di "Onyros" |
Ho appena visto la puntata “ZERO”: come è
nata l’idea della storia che volete raccontare?
Volevamo
girare un cortometraggio per Halloween, ma non trovavamo un finale che ci
soddisfacesse. Ad un certo punto è nata un’immagine che però ci soddisfava
troppo, nel senso che meritava di più di un cortometraggio. Così ci siamo
detti: “Perché non proviamo a svilupparla meglio?”. E da questa immagine è nata
una storia che è una riflessione sulla società e sul sistema di comunicazione
che ci circonda e di cui siamo parte.
E quale sarebbe questa immagine?
La
vedrete nelle prossime puntate di “Onyros”...
A chi vi ispirate quando scrivete o quando
girate le riprese?
In
generale, dal nostro punto di vista, quello della regia, ci ispiriamo a figure
come David Lynch e John Carpenter. Poi, nello specifico di “Onyros”, cerchiamo
di integrare le nostre idee con quelle della sceneggiatura, nella quale si può
facilmente riconoscere la raffinatezza e la creatività della parte femminile di
INDIVISION.
Qualche anticipazione sullo sviluppo della
storia?
Ci
sarà un protagonista, affiancato da diverse donne, e ci sono delle “forze
oscure”. Per ora non possiamo aggiungere altro.
Allora chiudiamo come abbiamo aperto, con
un filo di suspance, ma prima vi volevo chiedere: dove avete fatto le riprese?
Anzi no... non ditelo!
Rilanciamo agli attenti lettori di
Fuori Luogo Blog la domanda: secondo voi dove sono state fatte le riprese della puntata
“ZERO” di “Onyros” che potete vedere qui sotto?