di Beniamino Fortunato
E’ giunto il momento di rilassare
le sinapsi, scegliere tra scarpe da ginnastica e mountain bike e approfittare
di una grande opera che valorizza le ricchezze naturalistiche del nostro
territorio.
Si tratta del nuovo tratto di
pista ciclabile “Del Brenta” che unisce le provincie di Vicenza e di Padova
passando da Tezze sul Brenta fino a Campo San Martino costeggiando il Fiume Brenta
collegandosi poi, a nord con la pista che porta a Bassano e poi fino a
Caldonazzo, ed a sud a quella che porta a Padova e, da lì, fino a Venezia.
Un’opera realizzata con un finanziamento
totale di 3.200.000 € messo sul piatto per metà dalla Fondazione della Cassa di Risparmio
di Padova e Rovigo, per l’altra metà da una partecipazione pubblica di
Provincia di Padova (960.000 €) e Regione Veneto attraverso finanziamenti
europei (i restanti 640.000 €).
Il fondo su cui si percorre il
tratto dal ponte di Friola al ponte di Campo San Martino è quasi interamente
sterrato se si esclude un breve tratto promiscuo, comunque suggestivo, che
collega località Santa Colomba a Piazzola. Ideale da percorrere sia in
bicicletta che a piedi, la pista si interseca all’altezza del ponte di Campo
San Martino con il percorso che collega Treviso al Comune di Ostiglia, in
provincia di Mantova, lungo una direttrice est - ovest che ricalca il percorso
della vecchia ferrovia che collegava Veneto e Lombardia.
Per un itinerario preciso e
completo della ciclabile potete visitare la pagine dedicata nel sito Magico Veneto.
A Carmignano la pista arriva da sud dal sottopasso fontanivese della ferrovia Vicenza – Treviso,
sfiorando l’osteria di Ceo Pajaro alla cui altezza curva a destra verso Camazzole
per poi proseguire verso la provincia vicentina.
Per chi volesse essere il primo a
compilare un itinerario sulla pista può farlo a questo utilissimo sito interattivo per appassionati.
Oltre all’indubbio valore
cicloturistico dell’opera, un investimento di questo tipo potrà aumentare
le possibilità di sorvegliare lo stato di salute di un territorio spesso
sfruttato solo per il valore di mercato del suo oro bianco (la pregiata ghiaia
del Brenta), potrà diventare occasione di sviluppo economico per attività
legate alla ricezione cicloturistica e, perché no, arrivare a mutare le abitudini di
chi si deve spostare periodicamente per brevi tratti; pensiamo a come può
adesso diventare allettante spostarsi in bicicletta e non più in auto o
motorino dal quartiere Boschi a Camazzole oppure da Carmignano a Grantorto.
Insomma l’occasione concreta per innalzare la qualità del benessere di vita per
molti.
Da completare rimangono ancora la
segnaletica e parte dell’arredo per la messa in sicurezza completa del
percorso ma già in questa stagione invernale, in cui le bici rimangono spesso
nei garage, è possibile iniziare a saggiare le qualità di questa grande opera
che non si potrà che apprezzare.
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