lunedì 20 gennaio 2014

BICYCLE, BICYCLE, BICYCLE!

di Beniamino Fortunato

E’ giunto il momento di rilassare le sinapsi, scegliere tra scarpe da ginnastica e mountain bike e approfittare di una grande opera che valorizza le ricchezze naturalistiche del nostro territorio.
Si tratta del nuovo tratto di pista ciclabile “Del Brenta” che unisce le provincie di Vicenza e di Padova passando da Tezze sul Brenta fino a Campo San Martino costeggiando il Fiume Brenta collegandosi poi, a nord con la pista che porta a Bassano e poi fino a Caldonazzo, ed a sud a quella che porta a Padova e, da lì, fino a Venezia.


Un’opera realizzata con un finanziamento totale di 3.200.000 € messo sul piatto per metà dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, per l’altra metà da una partecipazione pubblica di Provincia di Padova (960.000 €) e Regione Veneto attraverso finanziamenti europei (i restanti 640.000 €).
Il fondo su cui si percorre il tratto dal ponte di Friola al ponte di Campo San Martino è quasi interamente sterrato se si esclude un breve tratto promiscuo, comunque suggestivo, che collega località Santa Colomba a Piazzola. Ideale da percorrere sia in bicicletta che a piedi, la pista si interseca all’altezza del ponte di Campo San Martino con il percorso che collega Treviso al Comune di Ostiglia, in provincia di Mantova, lungo una direttrice est - ovest che ricalca il percorso della vecchia ferrovia che collegava Veneto e Lombardia.
Per un itinerario preciso e completo della ciclabile potete visitare la pagine dedicata nel sito Magico Veneto.


A Carmignano la pista arriva da sud dal sottopasso fontanivese della ferrovia Vicenza – Treviso, sfiorando l’osteria di Ceo Pajaro alla cui altezza curva a destra verso Camazzole per poi proseguire verso la provincia vicentina.
Per chi volesse essere il primo a compilare un itinerario sulla pista può farlo a questo utilissimo sito interattivo per appassionati.


Oltre all’indubbio valore cicloturistico dell’opera, un investimento di questo tipo potrà aumentare le possibilità di sorvegliare lo stato di salute di un territorio spesso sfruttato solo per il valore di mercato del suo oro bianco (la pregiata ghiaia del Brenta), potrà diventare occasione di sviluppo economico per attività legate alla ricezione cicloturistica e, perché no, arrivare a mutare le abitudini di chi si deve spostare periodicamente per brevi tratti; pensiamo a come può adesso diventare allettante spostarsi in bicicletta e non più in auto o motorino dal quartiere Boschi a Camazzole oppure da Carmignano a Grantorto. Insomma l’occasione concreta per innalzare la qualità del benessere di vita per molti.


Da completare rimangono ancora la segnaletica e parte dell’arredo per la messa in sicurezza completa del percorso ma già in questa stagione invernale, in cui le bici rimangono spesso nei garage, è possibile iniziare a saggiare le qualità di questa grande opera che non si potrà che apprezzare.       

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