di GP F1
Questo è un post da prendere con le molle. Non sono né un musicista né un
critico musicale. Sono uno che ascolta musica mentre corre. Nel mio iPod c’è un
po’ di tutto e siccome mi è balenata l’idea di dare una colonna sonora ad uno
scorcio ben preciso di Carmignano, ho deciso di selezionare una lista di
canzoni che ho successivamente suddiviso ulteriormente. Questi i titoli delle
due categorie che ho creato: “Canzoni passeggia e osserva” e “Canzoni corri che
ti passa”. La strada sulla quale i più volenterosi potranno testare le due
tracklist è quella tracciata a cavallo dell’argine destro del Brenta. Quella
che parte da Ceo Pajaro ed arriva fino a Tezze. Quella che a Carmignano si
chiama Via Brenta, verso Camazzole passa sotto il nome di Via Maglio e prosegue
fino a Tezze diventando prima Via Boschi Camazzole e successivamente Via XXIV
Aprile. Tutto questo per constatare che per un podista esiste un unico nome
dialettale per definire questo tratto di percorso: “el terajo”. Fermo restando
che la scelta delle canzoni è altamente soggettiva voglio farvi partecipi di un
viaggio musicalmente brevissimo che comincia da Ceo e termina all’incrocio di
Camazzole:
“Canzoni passeggia e osserva”
1- Once upon a time in the West – Ennio Morricone non ha bisogno di
presentazioni. La melodia riproduce la lenta ma progressiva apertura verso uno
spazio illimitato. Partendo da Ceo, dopo una cinquantina di metri la visuale effettivamente
si allarga. Se a sinistra si avverte la presenza dell’urbanizzazione, a destra
si apre l’orizzonte. Canzone che crea un effetto magico nel caso in cui si
incrocino cavalli e cavalieri che stanno risalendo il Brenta attraverso
l’ippovia parallela.
2- I got a name – La voce di Jim Croce è quella di un menestrello
che dipinge in pochissime pennellate un paesaggio accarezzato da una brezza
leggera e fluttuante come le strimpellate di chitarra della melodia di
sottofondo. Il senso di leggerezza e di libertà pervade tutto il testo della
canzone.
3- Lost Highway – Jeff Buckley all’ennesima potenza . Chitarra riverberata e voce che fluttua su tonalità
irraggiungibili. Capire fino a che punto si può disperdere lo sguardo
ascoltando questo brano non sta a me misurarlo. La strada da percorrere è una
sola ma l’enfasi con cui Buckley interpreta il testo è travolgente.
L’orizzonte, per qualche istante, non esiste più.
4- Universo – Cristina Donà e la relatività. Le ultime case
sono alle spalle ed in mezzo a tanto verde si può assaporare un respiro che
magicamente si adegua al ritmo della musica. Le montagne sullo sfondo, la
relatività di essere solo un punto nel paesaggio circostante.
5- A rush of blood to
the head –
Coldplay. La canzone decolla dopo un
minuto. E’ un volo sopra i campi, le case, la vecchia cava.
6- Where is my mind – Pixies. Un tentativo di atterraggio che può rivelarsi più
complicato del solito. I piedi, contrariamente a ciò che afferma il testo della
canzone, sono ben piantati a terra e stanno procedendo spediti verso Camazzole.
Il coretto di chiusura è ipnotico.
7- More or less – Screaming trees. Si ripete il concetto di strada fatta in lungo ed
in largo per migliaia di volte. Una strada che giunge ad un fiume. Le
coincidenze tra testo e realtà sono poche ma esistono. Il Brenta, infatti,
scorre a poche centinaia di metri dalla strada anche se non si vede. Più o meno
(come suggerisce il titolo della canzone) l’arrivo è ormai imminente. In
lontananza iniziano a stagliarsi i tetti del piccolo centro di Camazzole.
8- Impressioni di Settembre – PFM. Il pensiero diventa leggero. Ci sei quasi
e quindi ti gusti le ultime centinaia di metri. L’odore della terra, l’odore
del grano, il verde tutto intorno, la nebbia mattutina. Il finale in crescendo
della canzone non è altro che la celebrazione di un arrivo.
“Canzoni corri che ti passa”
1- Ma il cielo è sempre più blu – Rino Gaetano. In una canzone un mondo descritto
con una voce sgraziata che assomiglia ad uno strillo. Il cielo, quando parti da
Ceo, è sempre più blu.
2- Time bomb – Rancid. La giacca nera, le scarpe bianche ed il
cappello nero non ti servono. Serve solo il ritmo incalzante di questa canzone
tutta in levare. Ti lasci alle spalle il parco di Ceo e prosegui accelerando
progressivamente.
3- One step beyond – Madness. Il filone ska prosegue con un
classicone ormai senza tempo. Fai un passo avanti!
4- Blue Monday – New Order. Cambio di rotta e di sonorità.
Dovresti essere davanti al piazzale di ingresso dell’ex cava. Il campionamento
basso-batteria sembra il suono elettronizzato di un motore a scoppio. La
cavalcata continua. Il palazzone dalla mille finestre nere lo lasci alla tua
destra.
5- To lose my life – White Lies. Il testo è abbastanza cupo (abbastanza è un
eufemismo). Ancora una volta, però, l’accoppiata basso e batteria accompagnate
da una tastiera supereffettata ti lanciano la scarica di adrenalina. Questo ti
permette di scollinare il dosso dopo il quale sei più vicino alla meta. Il mare
verde è sempre alla tua destra
6- Neighborhood #1
(tunnels) – The
Arcade Fire. Rallentano per un attimo
i bpm percepiti. Si comincia in sordina ma progressivamente iniziano a suonarti
nelle orecchie tutti e sette i componenti della band. E’ un decollo sopra i
campi che vedi alla tua destra. Non c’è freno che ti tenga. Purifica i colori e
purifica la tua mente, è il motto finale che il testo ti suggerisce.
7- Superunknown – Soundgarden. La voce di Chris Cornell proviene da un’altra
dimensione. Sei all’ultimo tratto della tua corsa. Non ti resta che stringere i
denti e cibarti di tutta l’adrenalina che questa canzone ti regala.
8- Baba
O’Riley – The Who. Ce l’hai
fatta. Goditi l’inno del tuo arrivo.
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