Carmignano, 2013: siamo stati contagiati. E le conseguenze sono sotto gli occhi di
tutti. Lʼepidemia è stata causata dal virus H*B-16ʼ61.
Il Professor J.H. nacque nella Pennsylvania occidentale e, verso la metà del secolo
scorso, divenne il più famoso e stimato microbiologo degli Stati Uniti. Le sue ricerche
si basavano sullo studio di virus mutanti che avrebbero potuto aiutare lʼumanità a
progredire per realizzare un mondo migliore.
Un giorno il Professore si innamorò di una sua studentessa, la giovane e bellissima
C.W. I suoi occhi verdi e maliziosi conquistarono lo scienziato e i due si sposarono,
nonostante la differenza di età.
Verso la metà degli anni ʼ70, il promettente microbiologo carmignanese E.S.,
allʼepoca ricercatore univeristario, partì alla volta degli Stati Uniti. Emigrò in un paese
che, si diceva, potesse offrirgli molto di più dellʼItalia per sfruttare il suo talento e
realizzare le sue ambizioni. Ci riuscì: dopo enormi sacrifici, il tenace E.S. diventò
assistente del Professor J.H.
Questʼultimo, nel frattempo, era stato nominato per ricevere il Premio Nobel, grazie
alle sperimentazioni condotte assieme alla moglie. I due scienziati stavano creando
un virus mutante che avrebbe dovuto fare aumentare lʼintelligenza delle persone che
ne venivano infettate: il virus H*B-16ʼ61. La sua efficacia era stata testata sui topi e
su uno scimpanzè che, per ben due volte, aveva battuto a scacchi il Professore.
Ma lʼentusiamo durò poco: nelle 48 ore successive allʼinalazione del virus, le cavie
pretendevano e bevevano litri e litri di birra. Se non la trovavano diventavano violente
e, nellʼarco di poche ore, morivano per arresto cardiaco. A causa di questo grave
problema il progetto venne sospeso senza mai sapere quali fossero gli effetti
sullʼuomo. Inoltre, il Professor J.H. fu accusato di svolgere un lavoro amorale, e
cadde in una profonda depressione.
Nonostante ciò, la bella moglie del Professore, C.W., assieme al carmignanese E.S.,
continuarono gli esperimenti in segreto. Superarono lʼimpasse e perfezionarono la
formula: ora lʼeffetto dellʼaumento dellʼintelligenza su topi e scimpanzè era stabile e la
loro dipendenza dalla birra restava a livelli accettabili. Era giunto il momento del test
sullʼuomo, prima di svelare che la ricerca era stata portata avanti contro la legge.
Quando apprese la notizia, il Professor J.H. si illuminò e decise che avrebbe testato
lʼefficacia del virus H*B-16ʼ61 su se stesso: aveva dedicato una vita a quel lavoro e
voleva essere il solo reponsabile di eventuali drammatiche conseguenze. C.W. si
oppose fino a piangere, ma non riuscì a far cambiare idea allʼostinato marito che da
quel momento non sarebbe mai più stato se stesso.
Il Professor J.H. si risvegliò dopo due giorni sul suo letto. Si alzò e iniziò a
camminare per la casa. E.S. e C.W. lo osservavano: si muoveva come un perfetto
idiota. Sembrava un extraterrestre che esplorava un nuovo mondo, rideva delle sue
stesse deiezioni, faceva pipì nelle pentole della cucina e poi se la rovesciava
addosso divertito. Fu ricoverato in una clinica per malati mentali e non si ebbero più
notizie di lui.
Per qualche motivo gli effetti sullʼuomo erano opposti a quelli registrati sui topi e gli
scimpanzè. In altre parole, chi veniva contagiato dal virus diventava completamente
stupido. La disperazione divenne rabbia: C.W. e E.S. distrussero la formula
modificata del virus H*B-16ʼ61; poi la rabbia divenne desiderio e i due giovani
scienziati, che ormai avevano passato molti giorni e molte notti assieme nel
laboratorio, si innamorarono e andarono a vivere insieme.
Ma la passione durò poco. Pochi mesi dopo, la ex-fidanzata di E.S., nota ballerina di
lap-dance, venne in America per motivi di studio: si era iscritta ad un corso intensivo
per diventare contorsionista e, per risparmiare, supplicò E.S. di ospitarla a casa sua.
Lʼingenuo scienziato accettò anche se C.W. non era dʼaccordo.
Alla ballerina di lap-dance, neo-diplomata contorsionista, bastarono venti giorni per
sedurre e riconquistare il suo ex-fidanzato. I due rientrarono in Italia, a Carmignano.
Avevano deciso di sposarsi.
C.W. che non accettava il fatto di essere stata rifiutata promise di vendicarsì.
Recuperò lʼultima fiala del virus H*B-16ʼ61 che aveva deciso di conservare in un
nascondiglio segreto e raggiunse la casa del suo amato, a Carmignano. Riconobbe
di essere nel posto giusto dallʼodore di pipì di maiali che E.S. le aveva
nostalgicamente descritto tanto spesso dopo aver fatto lʼamore. Quando i due si
trovarono faccia a faccia, lo pregò di rimettersi insieme a lei e di tornare negli Stati
Uniti. E.S. rifiutò così C.W. indossò una maschera anti-gas, liberò nellʼaria il
contenuto della provetta e se ne andò sghignazzando.
E.S. era disperato, impotente e rassegnato: gli abitanti di Carmignano sarebbero
diventati stupidi per colpa sua, per colpa del suo egoismo. Ma fu allora che accadde
qualcosa di miracoloso. I carmiganesi non diventarono stupidi come era accaduto al
Professor J.H. ma, al contrario, divennero più intelligenti! Il virus provocò lʼeffetto per
cui era stato originato, effetto che si rivelò essere stabile nel tempo e tramandato di
generazione in generazione, ai figli e ai nipoti di chi lʼaveva respirato.
Cosa accadde? Il Dottor E.S., oggi mi spiega che lʼaria del nostro paese era
caratterizzata da unʼalta densità di una componente dellʼurina dei maiali che rese
“stabile” la mutazione del virus H*B-16ʼ61. Questo era “lʼingrediente” che mancava al
povero Professor J.H. per raggiungere il suo obiettivo. Va riconosciuta, seppur in
forma lieve e variabile da persona a persona, la persistenza di un effetto collaterale
(del tutto trascurabile, soprattutto se gestisci un bar): lʼalta propensione al consumo
di birra.
hahahahahahaha! fantastica!
RispondiEliminaho sempre pensato che noi carmignanesi avevamo quel qualcosa in più.
RispondiEliminaThanks pigs!