un racconto di Silva Golin
parte quarta
Trascorse un'intera settimana, Maurizio dedicava ore al progetto della casa
ecologica per Fenella, la sua ignoranza in materia era sconcertante, in realtà
le scelte da fare erano sensate, corrette, ma allora perchè la gente non le
sapeva. Perchè questi concetti sembravano essere segreti o leggende
metropolitane? Bastava digitare in qualunque motore di ricerca 'casa ecologica'
e uscivano lavori, idee, portali di conversazione sul web di ogni tipo. E le
persone esperte non erano affatto dei santoni, dei predicatori o dei visionari.
Erano persone intelligenti, preparate e normalissime.
I dati e le scelte erano così tanti che piuttosto si trovò a fare chiarezza
negli interventi che voleva seguire. Aveva una lista di domande che voleva
porre a Fenella, domande che erano fondamentali, ma lui le rimandava, aveva una
paura folle di ritrovarsi soprafatto dalle emozioni che aveva provato suo
malgrado. Stava fuggendo, ma prima o poi la ragazza la doveva rivedere.
Il progetto proseguiva, cercando di tenere la struttura inalterata più
possibile, anche perchè non poteva ampliarla a causa delle planimetrie del
catasto.
Aveva anche scoperto che utilizzando energia pulita c'erano molte
sovvenzioni e risparmi con la Regione.
Nei suoi appunti fu felice di notare che quasi tutta la casetta aveva per
pavimento il legno, ma se fosse stato trattato con prodotti chimici avrebbe
dovuto sostituirlo o rimediare in qualche modo.
Maurizio immaginava stanze dai colori naturali, dal marrone al crema, con
tanta luce naturale fornita non da un mega impianto tipo stadio, ma da vetrate
enormi poste su tutti i lati come una serra. A nord invece la casa sarebbe
stata utile per l'utilizzo freddo, dispensa, ripostiglio ma soprattutto avrebbe
fatto una cavità nel muro, munita di pompa che sarebbe diventata un frigo. Il
frigorifero è l'elettrodomestico che consuma di più. E per quello che consumava
Fenella immaginava che fosse più che sufficiente. Naturalmente avrebbe
sfruttato il vano della finestra che era già presente e poi avrebbe fatto
inserire su tutto il lato nord delle piante che avrebbero mantenuto una
frescura naturale, per questo avrebbe chiesto consiglio alla padrona di casa.
Per fortuna la struttura della casa era ben solida, con muri spessi che
difendevano dall'inquinamento dei rumori o vibrazioni, ma sarebbe stato
necessario misurare il radon, un gas radioattivo che deriva dai materiali di
costruzione.
Per quanto riguarda il bagno, avrebbe utilizzato la fitodepurazione, che
utilizza le piante come filtri biologici in grado di ridurre le sostanze
inquinanti per depurare le acque di scarico. Le acque filtrate potrebbero
successivamente essere riutilizzate per il giardino, nello scarico del wc o per
lavare l'auto. Aspetta forse non ha la macchina, pensò Maurizio, era proprio da
lei non saper guidare. Non si sarebbe stupito se quella strana creatura fosse
andata a vivere in una grotta.
Sì, c'era molto da fare, da progettare, da decidere, ma lui ci sarebbe
riuscito e restando su costi giusti decise, perchè il lavoro che stava facendo
lo stava arricchendo molto professionalmente, anzi si sentiva cambiare un poco
anche dentro come se misurasse le cose con un metro diverso da quello che aveva
usato finora.
Una sera, non lo avrebbe mai detto a nessuno, entrò per curiosità in un
negozio alimentare biologico. All'interno c'era un odore strano, come di
incenso, girò tra le scansie con il suo cestino in midollino, leggendo tutte le
etichette e comprò anche qualche prodotto. Capì che il filo conduttore era il
riciclo, il risparmio nelle confezioni, l'utilizzo di nutrienti biologici,
naturali e l'atmosfera era serena, tranquilla. Quando arrivò in cassa gli
chiesero se voleva lo scatolone di cartone o la borsetta per l'umido! Fu
sorpreso e infastidito per la cecità di tutta una vita passata ad ignorare di
essere grato alla natura. Questo progetto lo stava cambiando profondamente e ne
fu spaventato.
Una parte di lui voleva mollare tutto, fare una figura da macaco con il
capo, scrivere una maledetta lettera alla dignitosissima signorina Fenella e
dimenticare tutto, un'altra parte di se gli diceva che dobbiamo sbagliare per
imparare, se per tutta una vita aveva commesso errori verso la natura poteva
cambiare, migliorare, cercare di capire... Ma era molto difficile, sarebbe
stato ancora in grado di progettare condomini che non rispettavano nessuno
standard della bio-edilizia? Trovò la soluzione: avrebbe fatto un passo alla
volta. Un cambiamento alla volta, forse tutto questo era nel suo destino, non
poteva crollare, doveva accettare la realtà delle cose.
Finì il progetto lo fece vedere al capo e attese la sua opinione.
L'architetto Magnabosco studiò a lungo i disegni, ogni tanto un sospiro
segnalava il suo stato ansioso, poi disse guardando negli occhi Maurizio:
“Come sempre un lavoro preciso, intelligente e davvero buono. Un lavoro
molto diverso dai nostri standard, ti ha richiesto sacrificio... ma è una
splendida casa, spesa per realizzarla?”
Maurizio gli fece notare il totale sotto ai vari preventivi per le opere da
realizzare.
“Mmh pensavo di più, e il tuo onorario? Non lo vedo riportato.”
“Infatti è una cosa di cui volevo parlarti, ho deciso che non costerà nulla
di progettazione, questo è un lavoro fatto maledettamente bene, ma è stato
utile per me, credo lo userò come esempio o come studio per altre avventure di
questo tipo”, poi aggiunse un po’ riluttante “se le persone cominceranno a
svegliarsi faremo più case di questo tipo”.
Il capo chiuse gli occhi come due fessure, era arrabbiato, lo si capiva.
Bene Maurizio era stato sincero e coerente.
“La cliente deve ancora vederlo e approvarlo, corro da lei, ci vediamo
domani”
“Ok”.
(CONTINUA)
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