Ti sei pulito i piedi prima di entrare? |
Avete mai
avuto la sensazione di guardarvi attorno e sentire di non appartenere a ciò che
vi circonda? Trovarvi a disagio nel luogo e nel tempo in cui siete collocati e
cominciare, da una parte, a chiedervi il perché, il per come il vostro mondo
sia diventato tanto estraneo e, dall’altra, fantasticare su come dovrebbe
invece essere un universo della dimensione più giusta per accogliervi.
In un momento
storico ed in un luogo geografico in cui è così facile soffocare gli entusiasmi
a favore di un latente stato di imbarazzo nei confronti del domani, abbiamo
voluto creare un Fuori Luogo che provasse ad indagare sui possibili vestiti che
può indossare la sensazione di disagio rispetto a ciò che sta attorno.
L’abbiamo
fatto chiedendo al nostro compaesano Paolo di parlarci della sua esperienza di
lavoro in una zona del mondo in cui si combatte coi fucili, poi ancora ci siamo
immaginati la situazione che si prova ad essere sopra un treno e venire traditi
dalle sicurezze che la tecnologia contemporanea ci illude di avere, troverete
in questo numero anche la recensione al libro “L’eleganza del riccio”, fine
metafora del vivere una vita interiore del tutto staccata da ciò che le
circostanze ci chiedono.
Una nota
particolare per uno degli articoli di questo numero, dedicato ad un giovane
poeta carmignanese scomparso molti anni fa prima, forse, di avere il tempo di
godere del proprio talento assieme a tutti coloro che gli stavano attorno. E’
un onore, per noi, aver potuto raggiungere la storia di Guido Bovo attraverso
le parole dell’amico Pino Cervato che ci hanno raggiunto rendendoci parte di
una vicenda artistica ed umana così lontana nel tempo quanto vicina per la
tensione emotiva che l’ ha ispirata.
Un
ringraziamento sentito va anche a Carlo Cervato per aver voluto condividere con
Fuori Luogo uno dei suoi racconti, Vicent e Margot, che ci ha accompagnato per
tutto il 2012 e che, in questo numero, troverà la sua conclusione.
Buona lettura.
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