La biografia dei Timshel
Il
nucleo iniziale del gruppo, composto da Simone Pedron (pianoforte) ed Enrico
Tecchiati (chitarra classica), nasce nel ‘93 e, per circa un anno, si concentra
sullo studio e sull'esecuzione di brani rock-pop anni '70. Nell'Ottobre del ‘94,
nel garage di Simone, ha luogo la prima prova che aggiunge al duo la voce di
Denis Vanzo (la prima canzone testata è "Nata dal cuore" dei
Timoria). Di qualche mese più tardi è l'arrivo di Dario Bernardi (basso) e del
primo di una serie di batteristi.
Inizialmente
le prove, anche d'inverno, si fanno in una ex stalla dove non era raro trovare
le casse bagnate dalla pioggia o addirittura ghiacciate. I primi concerti (con
un repertorio che andava dai Litfiba, passando per i Doors, i Timoria ecc.) non
tardano ad arrivare e, pur nell'ingenuità del periodo, offrono buone
soddisfazioni.
A
seguito di continui problemi con i batteristi iniziamo a proporre anche un
repertorio in acustico (siamo alla fine del 1995) che diventerà, poi e per più
di un anno, il cavallo di battaglia del gruppo visto il numero crescente di
richieste per concerti nei locali e nelle piazze. Nel frattempo continua,
massiccia, la composizione di brani propri e l'accrescimento nel numero dei
brani in scaletta (entrano i Deep Purple, i Led Zeppelin, i Queen ecc.) ma la
mancanza di un batterista stabile non permette la giusta riuscita sonora.
E'
nel 1997 che, mentre Dario (causa servizio militare) veniva sostituito da
Andrea Basso, entra Luca Caretta alla batteria e, finalmente, la svolta
(sonora, di coesione musicale e di gruppo). I concerti aumentano sensibilmente
(almeno una decina al mese); giriamo con un furgoncino arancio della Volkswagen
(LT 28), ci attiviamo, assieme ad altri gruppi locali, affinché la sala prove
del Centro Giovanile sia disponibile per tutti, auspicando una “rinascita
musicale” in un paese che pareva addormentarsi giorno dopo giorno, e mettiamo a
disposizione la nostra attrezzatura per i gruppi più giovani.
Nel
'97 Dario si congeda e riprende il suo posto, Enrico parte per un lungo viaggio
e viene sostituito da Damiano Tessari, ed i concerti continuano, inarrestabili.
Torna
Enrico nel '98, Damiano rimane comunque e decidiamo, sempre sotto il nome
Timshel, di preparare un repertorio parallelo per racimolare il denaro
necessario alla registrazione dei nostri brani. Arrivano anche 2 voci femminili
(Cristina Mantoan e Cristina Tappa) ed il repertorio si sposta verso musicalità
soul e disco music (Aretha Franklin, Gloria Gaynor, Jerry Lee Lewis ecc). E' in
questo periodo (che durerà circa 3 anni) che “non avevamo nemmeno il tempo per
respirare” visto che i concerti diventano 3-4 a settimana (talvolta anche 6).
Il repertorio, in questo periodo arriva a sfiorare i 150 brani; indimenticabile
il concerto tenuto ad Albbruck per il gemellaggio, che durerà ininterrottamente
dalle 20 alle 00:30 (4 ore e mezza, con le dita e le voci al limite).
Nel
2001 Dario lascia il gruppo, ritorna Andrea, registriamo e mixiamo 4 brani
composti da Simone ed Enrico, facciamo un concerto in un locale nell'altopiano
di Asiago e... il gruppo si scioglie! Siamo nell'estate del 2002.
Molti, nel tempo, ci hanno chiesto quale fosse l’origine del nostro
nome, semplice: il nome Timshel deriva dalla medesima parola ebraica,
che significa “tu puoi”, ripresa dallo scrittore statunitense Steinbeck nel
libro “La valle dell’eden” dove lo scrittore interpreta un passo della Bibbia
con “tu puoi governare sopra il peccato”, sottolineando come l’uomo sia libero,
libero di scegliere.
Quante date fatte nella vostra carriera? Difficile
dare numeri precisi, ma si può parlare sicuramente di qualche centinaio.
Mai pensato di fare il salto rivolgendovi ad un pubblico più
ampio? Premesso
che abbiamo avuto spesso la fortuna di suonare in contesti in cui il pubblico
era decisamente numeroso, a seguito di impegni lavorativi e scelte personali di
alcuni componenti (tra l'altro coincidenti con la realizzazione del primo demo,
concretizzato dopo mesi di registrazioni e missaggi in proprio) la decennale
esperienza "Timshel" si è fermata proprio nel momento in cui si poteva
pensare a qualcosa di più; qualcosa che, probabilmente, sarebbe stato messo in
discussione per la discordanza tra alcuni nostri ideali e le logiche di mercato.
Perché è importante esserci a questa festa del 4 Giugno (la festa tenutasi a Carmignano il 4 Giugno 2011, ndr)? L’occasione
è quella che permette una molteplicità di aspetti positivi, ognuno di questi
legato da un filo conduttore che è quello del ritrovarsi dopo tanto tempo tra
le band storiche carmignanesi del recente passato, rivivendo un po’ quel sano
antagonismo che ci autorizzava, per certi aspetti, a sentirci un po’ importanti
(stile Beatles e Rolling Stones, o Duran Duran e Spandau Ballet, per
intenderci). Ritrovarsi tra gli amici che formavano le diverse band e gli amici
fedeli che non solo non mancavano un concerto, ma addirittura si prodigavano,
nel limite del possibile, a far sì che i
concerti riuscissero nel migliore dei modi; infine, tra le band e i loro fans
che, per quanto ci riguarda, sono stati sempre numerosi, partecipi ed
affezionati, cosa che ci ha sempre fatto piacere ed inorgoglito.
Quali valori genera un’esperienza di gruppo duratura come la
vostra? Sarebbe scontato dire, tra tutti,
l’amicizia, anche se in realtà essa rimane, con tutte le sfaccettature che può
assumere nel corso degli anni, il valore più importante rimasto dall’esperienza
fatta. Ne aggiungerei altri due: la solidarietà, anche per momenti di difficoltà
personali, ed il rispetto (per la persona, in generale), per l’impegno profuso,
per la professionalità dimostrata e, perché no, anche per la bravura espressa
attraverso la musica.
Cosa piaceva di più del vostro gruppo a vostro parere? Un mix di fattori: dire che i componenti del gruppo (gli
storici, quantomeno) erano tutti fighi è scontato ed alle ragazze, quantomeno,
non dispiaceva certamente. Più seriamente, a parte i generi musicali proposti
che riscontravano un discreto successo, forse era il nostro modo di esprimerci
sul palco e di proporci al pubblico, anche in quei momenti non prettamente
“concertistici”, dove si rimaneva a stretto contatto coi fan, che poi erano per
la maggior parte amici e amici degli amici, diventando anch’essi dei Timshel,
cioè liberi
di scegliere.
Grande Pedroooo!!!! Mia sorella da qualche parte dovrebbe avere ancora una MC con le vostre canzoni... STIMA!
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