di GP F1
Vince
non si aspettava di essere scaricato dai responsabili di produzione di
“X-files” dopo soli due anni di assidua collaborazione. Disoccupato ma sempre
speranzoso che le cose girino per il meglio, Vince abbatte la frustrazione confrontandosi
con un amico sceneggiatore che come lui, a corto di idee, si trastulla
attendendo l’onda perfetta. E’ proprio dopo una telefonata tra i due che in
Vince scocca la scintilla della creazione. In base a ciò che veniva descritto
in un articolo di cronaca del New York Times, un ragazzo si divertiva a
cucinare metanfetamine nel retro di un furgoncino di sua proprietà scorazzando
allegramente per tutto il quartiere senza alimentare alcun tipo di sospetto. Da
questo singolare reportage, Vince elabora il soggetto di una serie televisiva
che, partita in sordina e senza molte speranze di successo, è stata venduta e
vista in tutto il mondo. Vince fa Gilligan di cognome ed è il primo produttore
nonché ideatore di “Breaking Bad”. Il titolo, nella sua traduzione letterale,
contiene già un indizio su ciò che la serie racconta e sviluppa nel corso delle
cinque stagioni che la compongono. Breaking Bad significa sbroccare, sclerare,
sbandare, deviare da un percorso prescritto e preordinato. Due parole
accomunate dalla stessa iniziale che, se unite, amplificano il loro significato
negativo. Mai titolo fu così ben studiato! Qua vi consiglio, se avete youtube a
portata di mano o qualsiasi altro tipo supporto di proseguire nella lettura (sempre se vi va) ascoltando “No surprises”
dei Radiohead. Entriamo quindi nella storia di Breaking Bad tenendo ben
presente che voglio incuriosire e non suggerire, stimolare il giusto e non
anticipare troppo.
Walter
White è un anonimo insegnante di chimica ad Albuquerque, in Nuovo Messico. La
sua è una famiglia immersa in una realtà piccolo borghese in cui prevalgono la
monotonia e la ripetitività quotidiana. Walter è padre di un figlio disabile
che si chiama come lui, la moglie Skyler aspetta il secondo figlio ma nulla
sembra scalfire questo perfetto equilibrio familiare. Per arrotondare le
entrate e garantire una vita quantomeno normale a tutta la famiglia, Walter,
durante i pomeriggi non occupati dalla sua attività d’insegnamento, lavora ad
un autolavaggio posseduto e gestito da un uomo scontroso e burbero che molto
spesso minaccia in maniera subdola i suoi dipendenti. La vita di Walter si sta
trascinando avanti lenta e noiosa: a scuola gli studenti non lo degnano di
attenzione, all’autolavaggio deve sottostare a svilenti e snervanti rimbrotti
da parte del titolare. La sua unica oasi serena è la famiglia. Walter
intrattiene un rapporto molto stretto e diretto con i cognati: Marie, la
sorella di Skyler ed il marito Hank Schrader. Nulla può turbare la frustrante realtà
in cui Walt è immerso. Ma il fattore che scatena una irrefrenabile marea arriva
in modo inaspettato e subdolo.
Un
tumore ai polmoni. Walt ricorre a tutto il suo self-control per assorbire la
notizia stordente che lo riguarda in prima persona. Un cancro, una malattia incurabile
che può mettere fine alla sua esistenza e creare un trauma irrisolvibile
all’interno di una famiglia fin lì già provata da piccole difficoltà
economiche. Walt si trova con le spalle al muro. Il suo orgoglio e la sua forza
di volontà contrastano con l’amara realtà. La cura prevede il pagamento di un
ingente somma di denaro che Walter non ha a disposizione. Si parla di migliaia
di dollari. Confessare alla famiglia l’arrivo di questa terribile malattia
getterebbe nello sconforto e nella più totale disperazione sia il figlio sia la
moglie che deve proseguire serena la sua gravidanza – ora vi consiglio di leggere ascoltando “Venus in Furs” dei Velvet
Underground –
Che
fare? Intanto tacere, poi l’idea buona spunta sempre. Walter è squassato da un
turbine di stati d’animo e di emozioni; non gli resta molto da vivere stando
alle parole dei medici ed alla diagnosi che gli hanno prospettato. Decide
quindi di oltrepassare la legge e varcare la linea dell’illegalità. E’ un
chimico, le formule sono il suo pane quotidiano. In che modo la chimica può
aiutarlo evitandogli fatiche e grattacapi? Cucinando anfetamine e rivendendole.
Semplice. Scontato. Rischiosissimo però. Walter è come se si trovasse davanti
ad una roulette e conoscesse già i numeri che la pallina sceglierà. La formula
per la cottura la conosce, i componenti ed il loro dosaggio pure. Ma come fare
per agire in perfetto anonimato? Come nascondere tutto agli occhi della
famiglia? Come celare il suo proposito al cognato poliziotto e specialista in
retate antidroga? Essere in Nuovo Messico, poi, è un’arma a doppio taglio. Lo
stato è un territorio di confine, è costantemente sotto l’attento controllo
della polizia ed il cognato Hank ne è la prova tangibile. Che rapporto ha
Walter con la sua disperazione? Essere con le spalle al muro annebbia la sua
lucidità? O accade il contrario? Walter inizia un percorso di trasformazione
irrefrenabile. Visti i tanti ostacoli da evitare Walter cerca un compagno di
avventure, vuole in qualche modo condividere lo sforzo con qualcuno che ha già
le mani in pasta. Jesse Pinkman è un pesce piccolo o, dall’opposto punto di
vista, un’esca da appendere all’amo; nullafacente, Jesse spaccia piccole dosi
di droga sintetica e cerca di cucinarla senza grossi risultati. Il prodotto che
offre alla sua clientela è molto scadente e la sua cerchia di amici non è altro
che una banda di fusi di testa. Jesse è un ex studente di Walter. Questo può
tornare utile al professore di chimica. Un ex studente che diventa di nuovo l’allievo
davanti al maestro. La cattedra, però, è sostituita da un bancone di chimica.
La classe non è più all’interno di un complesso scolastico ma dentro ad un
caravan di terza mano nel quale le vite di Walt e Jesse non saranno più le
stesse. Entrambi entrano in una spirale vorticosa di eventi dalla quale non
saranno più in grado di divincolarsi. Le metanfetamine che producono sono
diamanti, la loro purezza ed i loro effetti sono imbattibili. Walter il
chimico, Jesse lo scapestrato. I due si completano o meglio si sostengono.
Breaking Bad non è solo
la celebrazione di una traformazione. E’ anche un ipotetico viaggio da A a B durante
il quale, però, il conducente guida sempre (volontariamente?) in contromano.
Ma
quanto ci metterà ad accorgersene?
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