Vettura "di cortesia"
Il “Babao” è quella figura mostruosa che i genitori usano dalla notte
dei tempi per mettere in soggezione i propri figli di fronte a situazioni di
pericolo che non riescono ancora a percepire del tutto.
L’efficacia del metodo deve avere convinto alcuni esperti di marketing politico ad
impiegare tale meccanismo anche con gli adulti, i risultati di questa
applicazione sono facilmente visibili nelle cronache territoriali di questi
ultimi tempi.
Nel paese di Cittadella, in
particolare, tale metodo è usato con regolarità da qualche anno dall’attuale
Sindaco e Parlamentare della Repubblica Massimo Bitonci, divenuto
professionista del metodo “Babao” attraverso le continue messe in guardia del
popolo votante sul pericolo di venire culturalmente colonizzato dagli immigrati
di religione diversa da quella cattolica.
Le voci sull’incisività
dell’azione devono essere arrivate anche a Grantorto, dove il Sindaco in carica
Sergio Acqua, sentendo arrivare la stagione delle elezioni primaverili, sembra
avere raccolto l’esempio del collega d’oltrebrenta, pensando bene di mettersi a
raccogliere firme contro la richiesta della comunità musulmana di avere uno
spazio dove poter pregare assieme.
I nostri amici grantortesi hanno
così iniziato ad avvistare il “Babao” percependo così il pericolo imminente e
firmando numerosi per mettere al sicuro la propria identità religiosa
dall’invasione culturale islamica.
Il metodo deve essere sembrato
quindi maturo per essere esportato, tanto che l’Onorevole Bitonci,
autoproclamatosi paladino del “Babao”, ha deciso di portare avanti la propria
campagna per tutto il territorio dell’Alta Padovana.
In tutto questo si ergono
fortunatamente le mature voci di chi sembra aver sorpassato la necessità di
percepire i pericoli attraverso la creazione di fantasiosi mostri di paura e ci
piace segnalare tra queste quelle dell’Amministrazione comunale di Carmignano e
del gruppo consiliare di minoranza di Insieme per Carmignano.
A noi che scriviamo preme invece
dare spazio alla convinzione che per difendere una cultura sia del tutto
pretestuoso ostacolare quelle differenti, una filosofia di questo tipo non
potrà che essere perdente ed ammettere, di fronte alla storia, quanto sia
povero l’animo di chi ne fa un mezzo per raggiungere propri fini personali.
Da un punto di vista più pratico
non è poi secondario considerare come professare i propri credi alla luce del
sole, tenendo le porte aperte a chi è curioso di conoscerli, sia anche
funzionale ad allontanare i pericoli connessi alla clandestinità delle fedi ed
al rischio potenziale di essere lasciate nelle mani di chi può, a proprio
piacimento, creare i “Babao” che più gli fanno comodo.
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