Viaggio semiserio attraverso la
distribuzione di Fuori Luogo
Il destino di ogni singolo
esemplare di Fuori Luogo passa per un cestino. E’ grazie a questo comodo
accessorio da bicicletta che la distribuzione diviene ogni volta l’occasione
per osservare Carmignano e fare lucide considerazioni con le mani sul manubrio
di ciò che ci sta attorno.
Il quartiere Boschi, ad esempio
non è molto diverso da una piccola e secca Venezia e sembra studiato per abbattere
i desideri di pedalate verso quel ramo del nostro fiume, tant’è che i
marciapiedi non fanno parte della cultura “boschiva” ed il quartiere si dona
arreso ad auto e furgoni come fa Venezia con traghetti e gondole. E’ così che provare
a raggiungere in bici Ceo Pajaro, senza essere costretti a staccare il piede
dal pedale in segno di resa, è impresa degna di Binda e Girardengo.
Nulla però in confronto alla
presa della libera frazione di Camazzole che, fatta in bicicletta, mette a
confronto diretto ciclista e macchina in una giostra in cui i primi, ed a volte
anche i secondi, hanno facoltà di scegliere da quale lato della strada
partecipare alla tenzone: da sinistra per vedere negli occhi i potenziali
investitori, da destra per affrontare al buio i potenziali disarcionatori.
Dove invece gli spazi per
ciclisti e pedoni non mancano è il distinto viale Europa in cui, dalla rotonda
omaggio al sollevatore di pesi fino al monumento omaggio ai nostri caduti, i
viaggiatori a bassa emissione inquinante possono disporre di piste più che
sufficienti a preservare la loro sicurezza. Altrettanto non si può dire per la
loro digestione, messa a ferro e fuoco dal dunoso progetto dell’Ingegner
Dromedari che sembra causare più di un problema di singhiozzo a chi percorre la
via nella sua interezza. Rigurgitanti ma almeno vivi, alla meta!
A metà fra i primi due casi ed il
terzo si inserisce viale Martiri che porta onore al proprio nome soltanto per
un pezzo, quello che dal distributore va verso la statale mentre la parte
restante si contorna di piste ciclabili e pedonali rosse mattone che le danno
un taglio molto casual e che ben si abbinano allo stile espressionista
dell’informe rotonda che alleggerisce la struttura imponente della via.
Percorrere sui pedali il paese
regala anche piacevoli sorprese quale la scoperta di come un distributore
automatico di latte posizionato in una via centrale ma sempre rilassata come
via Don Milani possa diventare un luogo di imprevedibile socialità per il
popolo delle bottiglie di plastica e vetro trasparente che si ritrova a fare
rifornimento di latte in tutti i diversi momenti del giorno dando luogo a sani
riti di condivisione delle abitudini alimentari quotidiane.
Pedalando verso casa ormai col
cestino vuoto un ultimo pensiero a tutti coloro che hanno scelto una cassetta
per lettere senza coperchio sollevabile che inevitabilmente si troveranno a
leggere un Fuori Luogo stropicciato a causa dell’inevitabile sforzo necessario
a far entrare il foglio in quell’unico buco così stretto.
A voi e a tutti coloro che sotto elezioni guardano
di sbieco mentre infili qualcosa nella loro cassetta senza nemmeno preoccuparsi
di accertare che quel che stai portando loro non è pubblicità elettorale
dedichiamo i chilometri pedalati coi pesanti cestini colmi da Gennaio fino ad
oggi.
Nessun commento:
Posta un commento