di GP F1
True Detective è un film in otto puntate. True
Detective è un inno alla non banalità. True Detective è istinto e razionalità,
è luce ed ombra, è tensione latente che mai si assopisce, è viaggio interiore
nelle oscurità più profonde dell’animo umano.
Ambientato nel sud degli Stati Uniti, più precisamente
nello stato della Louisiana, True Detective narra una storia che si sta
protraendo nel tempo da più di 20 anni. Marty (Woody Harrelson) e Cohle (Matthew
McConaughey), questi i nomignoli dei protagonisti, sono due poliziotti della
squadra omicidi che vengono nuovamente coinvolti nella risoluzione di un caso al
quale entrambi hanno già intensamente lavorato a partire dal 1995. Davanti ad
una 8 mm, i due devono rispondere al fuoco di domande che due loro colleghi –
Thomas e Papania - hanno appositamente preparato per l’occasione. Marty e Cohle
non sono per niente intimoriti dalla convocazione nel dipartimento di polizia e
dall’interrogatorio individuale al quale entrambi devono sottoporsi. Davanti al
freddo obbiettivo di una telecamera Marty e Cohle adottano comportamenti
diametralmente opposti attraverso i quali chi guarda può trarre già da subito i
primi giudizi (ma alla fine saranno proprio quelli esatti?).
Marty è sobrio, incravattato, collaborante e
rispettoso. Cohle è trasandato, sfrontato e diretto per cui è lui che fin
dall’inizio dell’interrogatorio cerca di imporre il suo codice di
comportamento, le sue regole. Se Marty è la normalità e la pacatezza, Cohle è
l’istinto che non si riesce a frenare. Due voci narranti, due punti di vista
che si alternano per descrivere ciò che è accaduto 20 anni prima. Flashback e
presente si alternano in modo geniale. Lo spettatore viene infatti catapultato
nelle vite dei due detectives diventando un osservatore onnisciente. Lentamente
riaffiora il passato di Rusty e Cohle ed inesorabilmente spuntano dinamiche che
i due sapientemente nascondono durante i loro interrogatori proprio perché
esterne e quindi estranee ai fatti di sangue per i quali sono stati convocati
in dipartimento. Scavare nel passato per
dare un senso al presente può però far rinascere delle grosse complicazioni.
Nel 1995 i due si conoscono, diventano prima colleghi
e poi tentano di diventare amici. Cohle è un tipo stranissimo e non fa nulla
per nasconderlo: vive il lavoro ventiquattrore su ventiquattro, non ha vita
sociale e quando viene interpellato, oltre a non perdere mai il controllo e la
pazienza, non è mai in grado di essere banale. Nasconde un passato che lo ha
segnato profondamente e che, col passare degli episodi, si scopre essere
pesantissimo. Rusty è la spalla ideale di Cohle. Molto più terra terra e molto
più ligio ai compiti di un buon padre di famiglia, Rusty vive la sua vita
all’interno di una bugia che in pochissimo tempo Cohle riesce a svelare e
sgretolare. Il caso al quale i due cominciano a lavorare è spinoso e quasi
irrisolvibile. All’interno di una piantagione di canna da zucchero viene
rinvenuto il cadavere di una ragazza, Dora Lange. La posizione del corpo ed i
vari tatuaggi che vengono rilevati sul cadavere fanno subito pensare ad un
omicidio seriale a sfondo esoterico. I due brancolano nel buio ed
effettivamente il posto nel quale è stato compiuto l’assassinio è in un punto
sperduto della Louisiana. Marty e Cohle sono soli nella solitudine più totale.
I luoghi che successivamente i due visiteranno e gli immensi spazi che i due
attraverseranno per collezionare un briciolo di prove sono il simbolo di una
nullità che nasconde il male. L’impatto visivo di alcune scene è unico. Non c’è
traccia di metropoli, di tecnologia, di novità. Tutto sembra incredibilmente
distante e distorto. Ad accompagnare le scene una colonna sonora d’impatto, che
filtra sia l’umore degli stessi personaggi sia l’enormità dei luoghi in cui si
trovano.
I due assi temporali distinti su cui si sviluppa la
storia si uniscono nuovamente solo verso la conclusione della serie fornendo
allo spettatore tutti gli elementi per trarre le dovute conclusioni.
Conclusioni che non riguarderanno la scoperta di chi
sia in realtà il serial killer bensì di chi siano veramente Cohle e Marty ed in
che modo le loro storie, che appaiono apparentemente piatte e banali agli occhi
dei colleghi, siano dei veri e propri vasi di Pandora.
Quindi non si tratta solo di un inseguimento alla
ricerca di uno spietato serial killer.
True Detective è molto di più.
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