di Roberto Pivato
Uno dei fermo immagine più famosi nella storia dei campionati
del mondo di calcio: punizione per il Brasile quasi al limite dell’area, folta
barriera dello Zaire; classica rincorsa lunga di Rivelino, specialista dei
calci piazzati; fischio dell’arbitro romeno Rainea e all’improvviso un folle
giocatore in maglia verde spezza prepotentemente la normalità di questa
immagine calcistica.
Questo turbatore della quiete pallonara corrisponde al
nome di Ilunga Mwepu, numero due della nazionale dei “Leopardi” dello Zaire,
alla loro prima e unica partecipazione mondiale.
È il 22 giugno 1974,
Gelsenkirchen, Germania Ovest. Il Brasile conduce comodamente, come da
pronostico 3-0. Gli africani hanno già perso le precedenti due partite:
onorevole 2-0 con la Scozia, umiliante 9-0 contro la Jugoslavia. La gara si
avvia stancamente alla fine, mancano circa dieci minuti. Mwepu, dimentico di
ogni buon senso, in preda ad un raptus
di follia calcistica, scatta dalla barriera e va a dare un calcione al pallone
che doveva essere invece calciato dai sudamericani. Lo stupore e l’ilarità per
questo gesto sono generali. Perfino i calciatori carioca stentano a non ridere in faccia ai loro sprovveduti
avversari. Il difensore viene ammonito, la punizione ribattuta senza esito e il
match si conclude 3-0.
Il fotogramma della punizione |
Poteva andare
molto peggio allo Zaire, si penserà. In realtà sarebbe bastato andasse peggio
soltanto di una rete. La verità riguardo quel gesto apparentemente insensato
era, contrariamente, molto amara e drammatica.
Nello Zaire (l’attuale Repubblica
Democratica del Congo per intenderci) regnava da anni Mobutu, un dittatore
spietato che dei successi dei verdi
“Leopardi” aveva fatto un simbolo del suo regime. Lo stesso Ilunga ha rivelato
come lui e i suoi compagni, convinti inizialmente di ottenere fama e ricchezza
per la loro storica partecipazione iridata, dopo la batosta con gli slavi
vennero minacciati dai sicari di Mobutu: se avessero perso con più di tre reti
di scarto contro il Brasile non sarebbero più tornati a casa. Quel gesto, visto
sotto questa luce, non fa più così ridere.
Il terrore si era impossessato di
Mwepu.
Quella punizione era una concreta possibilità di cadere nel baratro.
Cosa fare? Ora tutti ricordano lo Zaire per quel fatto curioso, ma voi cosa
avreste fatto al posto del povero Ilunga: vi sareste fatti deridere da tutto il
mondo o avreste preferito rischiare la pelle per un gol subito?
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