giovedì 1 marzo 2012

DAL FIUME AL MARE




La Svizzera di carlo: informatica e cioccolata


Dove ti trovi e che cosa fai?
Vivo a Zurigo e lavoro come programmatore informatico.
Come mai hai deciso di partire?
Era un’idea che avevo fin dai tempi del liceo. Nei miei primi viaggi all’estero sono andato a trovare degli amici che si erano trasferiti in Danimarca e Irlanda. Sono rimasto colpito dall’atmosfera giovane e multietnica di Copenhagen e dal verde dei paesaggi irlandesi e mi sono promesso che un giorno in Irlanda ci sarei andato a vivere.
Dopo aver lavorato a Carmignano per un paio d’anni, ho fatto un’esperienza di un anno a Bologna prima di trovare lavoro in un paesino sulla costa est dell’Irlanda. Cinque anni fa l’economia irlandese era ancora in crescita e c’erano molte offerte nel settore informatico. Sono rimasto per tre anni finché la curiosità di scoprire cosa facesse di Zurigo una delle città più vivibili al mondo mi portò in Svizzera.
Le tue impressioni sulla Svizzera
Da un lato le classifiche mettevano Zurigo al primo posto come qualità della vita, dall’altro nei miei venticinque anni in Italia non ricordavo di averla sentita nominare spesso. Londra, Amsterdam, Parigi e Barcellona erano le opzioni vincenti. A Zurigo c’erano le banche, il lago e si parlava tedesco. La strada fino alla cima della classifica era lunga, ma non mi veniva in mente molto altro. Eppure mi incuriosiva. Così quando ho ricevuto l’offerta di lavoro ho deciso di trasferirmi portando con me le più alte aspettative.
Ed eccomi qua, due anni dopo, completamente innamorato di questa città.
È efficiente, pulita, sicura e precisa come la migliore tradizione svizzera e allo stesso tempo giovane, artistica, vivace e trasgressiva come il melting pot di nazionalità che la abitano. Un terzo dei cittadini di Zurigo sono stranieri. Il prestigioso politecnico attira studenti e ricercatori da tutto il mondo. E molte posizioni nelle grosse aziende non richiedono la conoscenza del tedesco offrendo la possibilità di lavorare in inglese.
Zurigo offre servizi, infrastrutture e intrattenimento di una grande città ad una popolazione di neanche 400 mila abitanti. Ti dà la possibilità di trovare un concerto dal lunedì alla domenica, praticare il tuo sport preferito, scegliere tra più di trenta musei, trovare un locale che fa per te sia se arrivi in Ferrari che in skateboard. E allo stesso tempo ti puoi godere la natura e la tranquillità di una piccola città.
Ad esempio, io lavoro per una grossa banca e soltanto nella mia sede ci sono tre mila dipendenti. Gli uffici sono a soli dieci minuti di treno dal centro storico, eppure attorno ci sono fattorie e boschi. In pausa pranzo decine di persone escono a fare jogging in riva al fiume e a passeggiare nel verde.
I trasporti pubblici sono eccellenti e adoro la libertà di poter vivere comodamente senza macchina.
Per il mio tragitto casa-lavoro impiego venti minuti porta a porta e posso scegliere tra quattro tram e quattro autobus all’ora, praticamente un mezzo ogni otto minuti.
Sempre allo stesso preciso minuto, ogni giorno, ogni ora, dalle cinque di mattina a mezzanotte.
Al weekend ci sono servizi aggiuntivi dall’una di notte alle cinque di mattina che assicurano di riportare a casa anche il più festaiolo della compagnia.
Penso di non avere mai impiegato più di mezzora per raggiungere un qualsiasi altro punto di Zurigo. Treni, tram e autobus sono frequenti e incredibilmente puntuali; si riescono a prendere coincidenze anche quando si hanno solo due minuti per cambiare mezzo.
A facilitare ancora di più le cose c’è un sistema di tariffazione a zone all’interno delle quali con un singolo biglietto si può usare qualsiasi tipo di mezzo: treno, tram, autobus o barca.
Per completare il quadro delle classifiche, ce n’è un’altra che vede Zurigo al top: quella di città più cara al mondo, il che potrebbe renderla meno attraente agli occhi di un turista.
La tua visione dell'Italia è cambiata dopo esserti trasferito all'estero?
Diciamo che tendo a notare le piccole cose che funzionano diversamente, nel bene e nel male. La coda alle poste e il ritardo del treno sembrano ancora più lunghi quando ti abitui a non dover aspettare, ma una pizza non è mai stata così buona come a casa!
Ti è mai capitato di essere oggetto di pregiudizi o discriminazioni perché straniero?
Zurigo è così internazionale che magari saranno gli svizzeri a sentirsi discriminati. A parte gli scherzi, non sono mai stato vittima di pregiudizi né in Svizzera né tantomeno in Irlanda. Gli irlandesi sono persone aperte e accoglienti e mi hanno sempre fatto sentire come a casa.
La tua prossima destinazione?
Mi piacerebbe provare a vivere un paio d’anni fuori dall’Europa, al momento Vancouver e Sydney sarebbero le mie preferenze. La prima perché l’ho visitata l’estate scorsa e mi ha dato l’impressione di avere molto da offrire, l’altra perché sarebbe un’ottima base per esplorare quella parte di mondo.
Ma per adesso mi godo la Svizzera e, visto che Zurigo non sembra una città che si lascia tanto facilmente, probabilmente tra trent’anni sarò ancora qua a tentare di imparare lo Züritüütsch.

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